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#1 Quando nei test ci si trova a dover valutare la verità di espressioni del tipo: "È possibile ...espressione...", essa si intende vera quando:

a) È sempre possibile eseguire l'azione descritta da espressione;

b) È possibile che accada di poter eseguire l'azione descritta da espressione, cioè a volte è possibile, magari in base a delle ipotesi né escluse né assicurate.

Il caso del primo test del cap. 6 del testo Teoria dei Sistemi: Test commentati e risolti pare indichi il caso a). È vero? Inoltre esaminando altri test la situazione "a volte è possibile ..." è sempre descritta da una espressione del tipo "può essere possibile" o equivalentemente "può non essere possibile", mentre "è sempre possibile" è scritto più brevemente "è possibile". Esiste questa tacita regola? (Paolo Bastia)

Non vengono applicate regole occulte; la risposta corretta è pertanto, come da lei indicato, la a). Per evitare ogni dubbio anche ai più distratti vengono spesso usate espressioni poco compatte ma assolutamente inequivoche come quelle riportate.

#2 Per la fase orale dell'esame è sufficiente la conoscenza dei risultati che ci sono stati presentati a lezione, oppure no ? (Stefano Ruviero).

La parte orale dell'esame riguarda gli argomenti trattati durante il corso (lezioni ed esercitazioni); anche le dimostrazioni richieste sono limitate a quelle fornite durante le lezioni.

#3 Ha avuto occasione di citare Karl Popper e Guglielmo da Occam circa il fatto che il modello migliore sia il più semplice, ma cosa si può dire della affermazione, contenuta in Umberto Eco, (Il pendolo di Foucault): "Per ogni problema complesso esiste una soluzione semplice, ed è quella sbagliata." 8-)) (Stefano Ruviero)

Per chiarire meglio il contesto del rapido accenno fatto a Karl Popper e a Guglielmo da Occam le riporto alcuni paragrafi da un testo che sto scrivendo:

It has already been observed that mathematical models limit their description to the quantitative links established by real systems between their measurable attributes so that they constitute, in any case, only partial descriptions. The asymptotic evolution of science has however canceled also the illuministic illusions on the possibility of achieving exact descriptions of reality. Even the relations accepted as laws of nature can be considered, at most, as models not yet falsified. Newton's law of motion is a good example of the extended acceptance of a mathematical relation as an absolute description of a phenomenon before its falsification, but it's also a good example of the excellent accuracy of a simple model in describing a very large range of situations.
Many phenomena are simply too complex to be described in the details by manageable models and/or are not ruled by any definite law of nature (e.g. national economies). The construction of mathematical models should thus be ruled by usefulness criteria more than by (always relative) truth criteria.
The inherent approximations associated to models outline that different models of the same system can be used for different purposes (interpretation, prediction, filtering, diagnosis, simulation) optimizing their performance for these tasks. The criteria to compare and select models have, consequently, both a philosophical and a practical importance. A well known criterion is the "razor of Occam" due to William of Occam (1290-1350), establishing that the simpler among the models accounting for the same phenomenon must be preferred. This principle certainly helped the acceptance of the model proposed, for the solar system, by Copernicus who, prudently, emphasized that his heliocentric model should have been considered only as an exercise to obtain in a simpler way the results of the officially accepted Ptolemaic model.
A different formulation of the parsimony principle can be found in the work of Popper (Conjectures and refutations, Harper and Row, London, 1963) asserting that among the models explaining the available observations, that to be preferred is the model explaining as little else as possible (most powerful unfalsified model). The parsimony principle is supported not only by philosophical arguments (and by common sense) but also by mathematical arguments that show how increasing model complexity leads, when the models are deduced from uncertain data, to corresponding increases in the uncertainty of their parameters.

Né Popper né Guglielmo da Occam affermano, in assoluto, che il modello più semplice sia il migliore; Guglielmo da Occam afferma semplicemente che a parità di capacità interpretativa va preferito il modello più semplice mentre Karl Popper afferma che va preferito il modello, non contraddetto dai dati, la cui capacità interpretativa sia il più possibile circoscritta ai dati disponibili. Tali conclusioni sono congruenti con il principio di parsimonia utilizzato nell'identificazione dei sistemi dinamici e basato su criteri matematici ben precisi (covarianza della stima dei parametri). Il confronto tra più modelli per stabilire quale sia il migliore richiede poi l'introduzione di una funzione costo, inevitabilmente legata alle finalità di uso del modello; si tratta quindi di un concetto relativo. Per quanto riguarda, infine, l'affermazione di Umberto Eco, mi sembra che possa venire interpretata come un avvertimento a non farsi troppe illusioni sulla possibilità di risolvere problemi complessi con strumenti inadeguati. ;-))

#4 Ho provato ad iscrivermi all'appello del 27/2, ma ho visto, dopo 2 giorni dalla data di iscrizione, che la lista degli studenti iscritti non era ancora stata aggiornata. Sono comunque già iscritto? (Federico Guzzini)

L'iscrizione, come la cancellazione, avviene in maniera del tutto automatica attraverso il server che rilascia, per ogni operazione completata correttamente, una ricevuta di ritorno costituita dal messaggio di conferma dell'operazione che appare sullo schermo. La inserzione delle liste acquisite dal server tra le informazioni visualizzate è invece una operazione che avviene, di proposito, previo controllo e che viene effettuata periodicamente per consentire agli allievi di verificare, prima della prova scritta, la loro corretta inserzione nelle liste.

#5 Sono uno studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni del terzo anno. Ho partecipato ieri alla conferenza a Chimica Industriale su Internet e dintorni e l'ho trovata molto interessante. Per quanto riguarda il suo intervento sono convinto che pochi professori, oggi, dimostrino l'interesse e l'impegno che ha lei nello sviluppo di nuove forme di didattica. Sono rappresentante degli studenti in CdF e in Commissione Didattica e ho imparato che tutte le iniziative che comportano un carico di lavoro in più partono già con un grosso handicap: intendiamoci, questo vale sia per i professori che per gli studenti. Vengo al punto. Il punto dolente dell'iniziativa che lei ha portato avanti è l'utilizzazione. In Facoltà non esistono stazioni dedicate all'utilizzo del Web, e credo che sarebbe irrealizzabile, per ora, proporre una cosa di questo tipo. Dunque per accedere alle informazioni sul suo corso bisogna avere un abbonamento Internet che costa circa 300.000 annue. Oppure bisogna essere residenti nel comune di Bologna (sempre che Iperbole permetta l'accesso al server del corso), ma anche così solo una piccola fetta dei suoi studenti potrebbe accedervi, discriminando tutti gli altri. Si è valutata quindi la possibilità di dare un accesso dall'esterno a tutti gli studenti di ingegneria limitatamente al periodo di iscrizione universitaria? Mi piacerebbe avviare una discussione costruttiva per portare avanti proposte in commissione didattica. Mi può rispondere all'indirizzo impegno@ecn01.cineca.it specificando che il messaggio è per Francesco Girelli, non ho infatti una e-mail, nonostante le tre richieste avanzate al Centro di Calcolo, alle quali è stato risposto che il Centro, per ora non può accettare un ulteriore sovraccarico della rete(?!?!). Sto comunque concludendo un accordo con la nonna di una amica, residente nel Comune di Bologna.... La ringrazio fin d'ora per il tempo che mi concederà.
P.S.: Non so se è stato un mio problema, ma non sono riuscito ad accedere alla sua pagina Web navigando da www.unibo.it, ho cliccato didattica, poi corsi e diplomi ma non c'era niente, l'ho trovata infine con il webcrawler con "Teoria dei Sistemi". (Francesco Girelli)

La ringrazio, innanzitutto, per l'apprezzamento della sperimentazione che ho svolto, che ha raccolto anche il favore degli allievi del corso di Teoria dei Sistemi. Data la rilevanza dei problemi che lei pone e l'impossibilità, per mancanza di tempo, di trattarli nella conferenza svolta alla Facoltà di Chimica Industriale, ritengo opportuno porre il testo della sua mail e la risposta sul server.
Vengo ora all'argomento principale, l'accesso al server, descrivendo quali misure ho adottato, durante lo svolgimento del corso, per consentire agli allievi l'accesso e quali vie gli allievi abbiano utilizzato per accedere dall'esterno della Facoltà. Gli allievi del corso hanno avuto password personali per l'accesso a Internet nel LAB2. Un ulteriore canale di accesso sempre disponibile (lo è tuttora) è costituito da un personal computer posto all'interno del DEIS (di fianco alla porta del mio studio); gli allievi non hanno quindi incontrato particolari problemi di accesso dall'interno della Facoltà. Per l'accesso dall'esterno molti allievi si sono avvalsi delle offerte gratuite temporanee di vari service provider e dell'accesso (in sola modalità testo) attraverso i modem del CIB (veda, a tale riguardo, anche la domanda 59).
Il problema dell'accesso ad Internet dall'interno della Facoltà è tutt'altro che insolubile; nella sala Personal Computer del Centro di Calcolo, 22 macchine sono (già da quando ero Direttore del Centro, quindi da quasi quattro anni) pronte per la connessione ad Internet (basta caricare un browser) e potrebbero essere rese operative in meno di una giornata. Il problema non è quindi tecnico ma di gestione di una risorsa (l'accesso ad Internet) in maniera equa e finalizzata alle esigenze della didattica. Naturalmente l'adozione dei server Web come strumenti didattici da parte di altri docenti (le segnalo, al riguardo, la sperimentazione che il prof. Maurelio Boari sta effettuando nell'ambito del corso di Calcolatori Elettronici II, http://www-lia.deis.unibo.it/Courses/CalcEle2/) renderà necessario un incremento delle risorse di connessione. Le posso tuttavia assicurare che questo problema è considerato con attenzione nell'ambito della Facoltà e che il Preside vede con favore uno sviluppo in questa direzione; il contributo degli allievi alla individuazione delle forme più efficaci per rispondere a queste esigenze è, naturalmente, molto importante.
Trasmetterò infine copia della sua mail al responsabile del Web di Ateneo per l'inserzione, se lo riterrà opportuno, dell'indirizzo del server del corso di Teoria dei Sistemi.

#6 Se faccio l'esame il 18 giugno e non riesco a passare poi posso rifare l'appello in luglio?

Per avere una risposta è sempre necessario fornire il proprio nome e la propria matricola.

#7 Mi permetto nuovamente di inserirmi nella sezione Domande e Risposte del corso di Teoria dei Sistemi poiché, anche se studente fuori corso ed avendo sostenuto il suo esame ormai tre anni fa, ritengo il sito di Teoria dei Sistemi uno dei migliori in assoluto e per questo le rinnovo i complimenti come del resto già feci alcuni mesi fa. Mi permetto di farle una domanda, anche se non relativa al corso, certo di avere una risposta da parte sua: è possibile avere tramite la nostra università un indirizzo personale di posta elettronica? Se si, le sarei grado se volesse gentilmente descrivermi nella sua risposta come fare per ottenere la casella di e-mail e se questa viene fornita gratuitamente o meno. La ringrazio anticipatamente e le porgo i miei saluti più cordiali. (Moreno Bondi)

Il suo apprezzamento per l'uso del server Web come strumento didattico è condiviso, come può constatare esaminando i risultati del questionario, dagli allievi che lo hanno utilizzato nello scorso anno accademico; sulla base delle indicazioni che mi sono pervenute sto sviluppando la versione per il nuovo anno accademico che utilizzerà alcune caratteristiche più avanzate degli attuali browser.
Il problema della posta elettronica è stato sollevato anche in passato da vari allievi. Attualmente non è prevista la concessione, da parte dell'università, di tale servizio agli allievi; il problema, d'altronde, non è di soluzione così immediata, dati i numeri in gioco. Qualora lei sia residente a Bologna può chiedere la concessione (gratuita) di un indirizzo di e-mail al Comune; alcuni allievi non residenti a Bologna hanno utilizzato egualmente questo canale grazie all'aiuto di parenti o conoscenti residenti a Bologna e non interessati ad utilizzare personalmente tale opportunità. Trasmetto copia della sua mail al Prof. Maurelio Boari, Presidente del Comitato Scientifico di Sviluppo dei Servizi Informatici di ateneo, che ha ben presente il problema. Nella versione del server che sto preparando penso poi di inserire uno spazio di dialogo aperto a tutti coloro che intendono discutere problemi relativi al nostro ateneo; un argomento certamente attuale è proprio quello dell'accesso ad Internet ed al servizio di posta elettronica da parte degli allievi.

#8 Volevo chiederle se pensa di riuscire a caricare sul server i testi d'esame degli anni precedenti, che ora sono presenti in formato GIF, in formato PDF prima dell'appello del 4 Giugno. La ringrazio anticipatamente per l'attenzione. (Ludovico Cellentani)

L'operazione da lei indicata è, in effetti, tra quelle previste sia per migliorare la qualità dei testi (attualmente a bassa risoluzione per ridurre le dimensioni dei file) sia per compattare maggiormente le informazioni facilitando il trasferimento via modem delle stesse. Tale operazione, tuttavia, non aggiunge alcuna funzionalità al server e, conseguentemente, ha una priorità piuttosto bassa nell'elenco delle attività previste per i prossimi mesi. Credo quindi che molto difficilmente riuscirò a inserire i nuovi file prima del 4 Giugno.

#9 Ho sostenuto la prova scritta nel primo appello della sessione estiva conseguendo una votazione di 21/30. Nell'eventualità di voler risostenere la prova scritta, vorrei sapere se la cancellazione della votazione precedente avviene al momento dell'iscrizione o della consegna dello scritto. (Andrea Paoli)

Nel momento in cui ci si presenta a sostenere la prova. Questo vale anche in caso di ritiro durante la prova stessa.

#10 La mia è una domanda a carattere più filosofico che scolastico. Volevo chiederle, se secondo lei anche l'uomo può essere considerato un sistema. Cioè è possibile che noi rispondiamo agli ingressi in una maniera che, per quanto complessa, è già predeterminata e, eventualmente, studiabile da un'intelligenza superiore? È quindi possibile che il nostro "libero arbitrio" sia solo un'illusione dataci dall'enorme numero di variabili in gioco? (Nazario Cameli)

La sua domanda è tutt'altro che banale ed affronta un problema sul quale più correnti di pensiero hanno dato valutazioni difformi. Restando nell'ambito della Teoria dei Sistemi potrei facilmente eluderla richiamandomi alla definizione formale di sistema: entità, dispositivo o fenomeno la cui evoluzione nel tempo è caratterizzata da più attributi misurabili. È evidente come alcuni degli attributi dello stato umano (emozioni, valutazioni estetiche ecc.) rendano l'uomo non assimilabile a quelle entità che abbiamo definito come sistemi. La sua domanda però non è tanto orientata agli aspetti formali quanto al complesso problema del libero arbitrio e del condizionamento esercitato dall'ambiente circostante sulle persone (ingressi). La mia opinione, strettamente personale, è che tutti subiamo, anche se in misura diversa, un certo condizionamento dalla realtà che ci circonda ma che conserviamo, al livello più profondo, una capacità di valutazione e di azione indipendente. È tale capacità, legata in maniera indissolubile dallo stato di coscienza di sè stessi che hanno gli esseri umani, che rende possibile attribuire una valutazione etica alle azioni e che differenzia gli esseri umani dagli animali. Su un piano puramente fisico si potrebbe anche discutere sulla interazione tra osservatore e fenomeno osservato (principio di indeterminazione) e questo potrebbe portare a confutare l'illusione illuministica di un universo estremamente complesso ma concettualmente prevedibile una volta noto, come diremmo in termini sistemistici, "lo stato iniziale"; questo però è solo uno degli aspetti del problema.

#11 Vorrei suggerire di adottare il metodo "a somma zero" per la parte dei quiz nell'esame di Teoria dei Sistemi. Questo metodo mi sembra più "equo" nella valutazione dello studente, in quanto è più tollerante del suo con chi sbaglia di poco, ed è più stretto con chi sbaglia di molto. I quiz a somma zero sono tutt'ora utilizzati dal professor Gualandri (Geometria e Algebra, Dipartimento di Matematica), non so se Lei conosce il metodo: si fissa arbitrariamente il punteggio massimo per ogni domanda (Gualandri usa " 2 ", un qualunque altro valore va bene, si normalizza poi il risultato finale) diciamo 2. Ogni domanda quindi può dare allo studente un punteggio da +2 a -2 (anche negativi quindi!). Ognuna delle 4 risposte ha un valore ad essa attribuito. Se lo studente crocetta tale risposta prende quel valore. Il valore è negativo se la risposta è sbagliata, positivo se è giusta. Per ogni domanda vengono distribuiti equamente +2 punti fra tutte le risposte giuste e -2 punti fra tutte quelle sbagliate. Se ne deduce subito che crocettando tutte le risposte ad una domanda o lasciandole tutte bianche lo studente prende zero (di qui "a somma zero") e così anche crocettando a caso, mediamente. Un esempio: risposte giuste = A,B,C risposte sbagliate = D; lo studente crocetta la C e la D, cioè una delle 3 giuste, e tutte quelle sbagliate. Lo studente, per quella domanda prende +2/3 -2 = -4/3 Un punteggio negativo. Se lo studente ha completamente sbagliato la valutazione di quello che si trova davanti, o ha grosse lacune nella teoria, potrebbe facilmente invertire le risposte prendendo -2. Però lo studente più diligente evita di vedersi zero in una domanda solo perchè ha dimenticato una crocetta! Eccezioni alla valutazione: se la domanda ha zero risposte giuste si prende +2 soltanto lasciando tutto bianco (una qualunque crocetta annulla il +2 e aggiunge -1/4); analogamente se la domanda ha tutte le risposte giuste si prende -2 soltanto lasciando bianco. Cosa ne pensa? (Gabriele Trombetti)

L'algoritmo suggerito è molto interessante e penso che aumenterebbe realmente l'equità della valutazione se le domande fossero in numero molto limitato (es. 5), se il voto derivasse linearmente dal punteggio e se non ci fosse una fascia di tolleranza che consente di ottenere il punteggio massimo anche avendo dimenticato qualche (non troppe, s'intende!) crocetta. Non abbiamo sperimentato il metodo "a somma zero" ma abbiamo più volte confrontato i risultati che si possono ottenere con criteri diversi di valutazione (es. qualcosa di simile alla "somma zero" sull'intero insieme di risposte anziché sulle singole domande) e non abbiamo riscontrato differenze significative. Potremo anche confrontare il metodo da lei suggerito con quelli già esaminati (il tutto si riduce a scrivere un piccolo programma) e, qualora ritenessimo il risultato più soddisfacente, adottarlo.

#12 Sono un suo ex-studente del corso di Teoria dei Sistemi, e sto svolgendo la tesi presso l'Universita' di Bologna. Sarei molto interessato ad accedere ai documenti di VirtUE. È possibile? (Stefano Ruviero)

Il corso Dynamic System Identification, sviluppato nell'ambito del progetto europeo VirtUE (Virtual University for Europe), è attualmente presente nel Manifesto degli Studi delle Università di Bologna e Ferrara (nome in italiano, derivante dalla tabella ministeriale: Identificazione dei Modelli e Analisi dei Dati); può quindi venire scelto dagli allievi di queste università. Stiamo anche per distribuirlo, in collaborazione con il Consorzio Nettuno, come iniziativa di formazione permanente dell'Università di Bologna anche al di fuori dei curricula (in questo caso, ovviamente, ci sarà un onere per gli allievi, dell'ordine del costo di mercato di un seminario di due giorni). Può accedere ad una parte del materiale (sufficiente per farsi un'idea dei contenuti e degli strumenti) all'indirizzo http://sting.deis.unibo.it/virtue/. Le suggerisco, se desidera esaminare i contenuti, di leggere con attenzione la Technical Information per essere certo di utilizzare un browser dotato di una Java virtual machine compatibile con il JDK 1.1 (in pratica da Netscape 4.05 in poi e da Explorer 4.0 in poi) e configurato in modo da visualizzare e gestire correttamente gli ipertesti in PDF (qui Explorer ha varie carenze).

#13 Vorrei esprimere il mio apprezzamento in merito alla visione, a lezione, del video sul tema della geometria frattale. Al fine di, non approfondire, ma quantomeno sfiorare le tematiche presentate, potrebbe consigliare una bibliografia minima, o altro materiale utile (raccolte di algoritmi, software)? (Fri Dec 17 16:19:35 1999, Carlo Moretti)

Le consiglio di consultare la pagina inserita dal prof. Alberto Strumia sul server del CIRAM, dedicata all'argomento di suo interesse. Può poi rivolgersi, per ulteriori approfondimenti, allo stesso prof. Strumia che si interessa da tempo in maniera specifica dei frattali. Un ulteriore link di interesse potrebbe essere il seguente: http://www.tele.unit.no/signal/icassp95/html/ic95s035.htm.

#14 C'è un modo per poter scrivere formule matematiche inviando una domanda? (Alessandro Caselli, Wed Dec 29 21:47:08 1999)

Purtroppo la composizione di formule matematiche in HTML (che poteva venire usata come standard di trasmissione in vista della loro inserzione su server Web), pur proposta a livello di standard, non ha mai trovato implementazione. Si potrebbe allora utilizzare una composizione in TeX o in LaTex (che rappresentano lo standard internazionale per la composizione di testi matematici) ma questo potrebbe facilmente portare a difficoltà di compilazione da parte di chi riceve il file (problemi di compatibilità delle fonti usate, pacchetti di macro ecc.). Si può, infine, inviare il file (comunque generato) nel formato standard PDF (Portable Document Format) ma in una pagina HTML si potrebbe inserire solo un link ad un file di questo tipo. Infine esiste software di "conversione" da LaTex a HTML che genera una immagine (gif) inserita nel testo per tutti i simboli e caratteri matematici; si tratta di una discreta soluzione per testi di modesta lunghezza ma richiede la conoscenza del LaTex e vari strumenti software da parte di chi prepara il testo.

 

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