#1
Quando nei test ci si trova a dover valutare la verità di espressioni
del tipo: "È possibile ...espressione...", essa si intende vera
quando:
a) È sempre possibile eseguire l'azione descritta da
espressione;
b) È possibile che accada di poter eseguire l'azione descritta da
espressione, cioè a volte è possibile, magari in
base a delle ipotesi né escluse né assicurate.
Il caso del primo test del cap. 6 del testo Teoria dei Sistemi: Test
commentati e risolti pare indichi il caso a). È vero?
Inoltre esaminando altri test la situazione "a volte è possibile ..."
è sempre descritta da una espressione del tipo "può essere
possibile" o equivalentemente "può non essere possibile", mentre
"è sempre possibile" è scritto più brevemente
"è possibile". Esiste questa tacita regola? (Paolo Bastia)
Non vengono applicate regole occulte; la risposta
corretta è pertanto, come da lei indicato, la a).
Per evitare ogni dubbio anche ai più distratti vengono spesso
usate espressioni poco compatte ma assolutamente inequivoche come
quelle riportate.
#2
Per la fase orale dell'esame è sufficiente la conoscenza
dei risultati che ci sono stati presentati a lezione, oppure no ?
(Stefano Ruviero).
La parte orale dell'esame riguarda gli argomenti trattati durante il
corso (lezioni ed esercitazioni); anche le dimostrazioni richieste
sono limitate a quelle fornite durante le lezioni.
#3
Ha avuto occasione di citare Karl Popper e Guglielmo da Occam circa il
fatto che il modello migliore sia il più semplice, ma cosa si
può dire della affermazione, contenuta in Umberto Eco, (Il
pendolo di Foucault):
"Per ogni problema complesso esiste una soluzione semplice, ed è
quella sbagliata." 8-)) (Stefano Ruviero)
Per chiarire meglio il contesto del rapido accenno fatto a Karl Popper e
a Guglielmo da Occam le riporto alcuni paragrafi da un testo che sto
scrivendo:
It has already been observed that mathematical models limit their description
to the quantitative links established by real systems between their measurable
attributes so that they constitute, in any case, only partial descriptions.
The asymptotic evolution of science has however canceled also the illuministic
illusions on the possibility of achieving exact descriptions of reality.
Even the relations accepted as laws of nature can be considered, at most,
as models not yet falsified. Newton's law of motion is a good example
of the extended acceptance of a mathematical relation as an absolute
description of a phenomenon before its falsification, but it's also a good
example of the excellent accuracy of a simple model in describing a very
large range of situations.
Many phenomena are simply too complex to be described in the details by
manageable models and/or are not ruled by any definite law of nature
(e.g. national economies). The construction of mathematical models should
thus be ruled by usefulness criteria more than by (always relative)
truth criteria.
The inherent approximations associated to models outline that different
models of the same system can be used for different purposes (interpretation,
prediction, filtering, diagnosis, simulation) optimizing their performance
for these tasks.
The criteria to compare and select models have, consequently, both a
philosophical and a practical importance. A well known criterion is the
"razor of Occam" due to William of Occam (1290-1350), establishing that
the simpler among the models accounting for the same phenomenon must be
preferred. This principle certainly helped the acceptance of the model
proposed, for the solar system, by Copernicus who, prudently, emphasized
that his heliocentric model should have been considered only as an
exercise to obtain in a simpler way the results of the officially accepted
Ptolemaic model.
A different formulation of the parsimony principle can be found in the work
of Popper (Conjectures and refutations, Harper and Row, London,
1963) asserting that among the models explaining the available
observations, that to be preferred is the model explaining as little else
as possible (most powerful unfalsified model).
The parsimony principle is supported not only by philosophical arguments
(and by common sense) but also by mathematical arguments that show how
increasing model complexity leads, when the models are deduced from uncertain
data, to corresponding increases in the uncertainty of their parameters.
Né Popper né Guglielmo da Occam affermano, in assoluto,
che il modello più semplice sia il migliore; Guglielmo da Occam
afferma semplicemente che a parità di capacità
interpretativa va preferito il modello più
semplice mentre Karl Popper afferma che va preferito il
modello, non contraddetto dai dati, la cui capacità
interpretativa sia il più possibile circoscritta ai dati
disponibili. Tali conclusioni sono congruenti con il principio
di parsimonia utilizzato nell'identificazione dei sistemi
dinamici e basato su criteri matematici ben precisi (covarianza
della stima dei parametri). Il confronto tra più modelli
per stabilire quale sia il migliore richiede poi l'introduzione
di una funzione costo, inevitabilmente legata alle finalità
di uso del modello; si tratta quindi di un concetto relativo.
Per quanto riguarda, infine, l'affermazione di Umberto Eco,
mi sembra che possa venire interpretata come un avvertimento
a non farsi troppe illusioni sulla possibilità
di risolvere problemi complessi con strumenti inadeguati. ;-))
#4
Sono iscritto al corso di laurea in Ingegneria Informatica
all'Università di Benevento. È possibile ottenere
risposte su argomenti relativi al Controllo dei Processi? (Gianfranco
De Luca)
Questo server è stato attivato come strumento ausiliario per
il corso di Teoria dei Sistemi tenuto presso la Facoltà di
Ingegneria dell'Università di Bologna; gli argomenti trattati
si riferiscono quindi, in generale, ai contenuti di questo corso.
In linea di massima rispondo alle domande, anche di allievi
di altre università, attinenti al programma del corso
o che ritengo possano comunque risultare di interesse per gli
allievi.
#5
Sono stato un suo allievo qualche anno fa, ora sono già laureato
e girovagando per Internet mi sono imbattuto in questo server Web.
Qualcosa non va. Nel 1994 sono stato per 5 mesi all'Università di
Eindhoven (che Lei conosce bene) e ho lavorato nel gruppo di Information
Theory come laureando ospite.
In quella occasione mi ha favorevolmente colpito l'approccio amichevole
e spontaneo tra studenti (a vario titolo) e docenti (alcuni dei quali noti
nel mondo). Due volte al giorno si beveva caffè insieme.
Spesso al termine della giornata io e un mio collega si invitava il
"Prof."
a bere una birra insieme. Al mio arrivo in Olanda il mio Prof. mi ha
invitato a cena a casa sua insieme alla sua famiglia.
Perchè tutto ciò in Italia non succede??
Perchè i nostri prof. sono così asettici, a tal punto da
diventare virtuali via Internet?
Cosa ha in più un Prof. rispetto ad un freddo libro o una
pagina WEB?
Saranno le macchine i futuri interlocutori dei miei figli?
Mi farebbe piacere avere la sua opinione in proposito. (Franco Casadei)
Condivido il suo apprezzamento per lo spirito di collaborazione tra
docenti ed allievi che lei ha riscontrato alla Eindhoven University
of Technology dove, effettivamente, sono stato molte volte e dove ho
vari stimati amici e colleghi (se, nelle sue navigazioni, avrà
occasione di visitare un'altra sezione di questo server
http://sting.deis.unibo.it/simonet/,
potrà rendersi conto di
come vi siano tuttora rapporti di cooperazione, nell'ambito della ricerca,
tra l'Università di Bologna ed il Politecnico di Eindhoven).
Aggiungo che ho ospitato a Bologna studenti di Eindhoven e che
abbiamo avuto modo di confrontare insieme le diverse modalità
di preparazione del caffè nei due paesi ed anche i piatti
tipici.
Devo anche aggiungere che ho trovato situazioni molto simili nelle
varie università che ho avuto occasione di visitare, anche se con
connotazioni legate al carattere delle società nelle quali
erano inserite. Cosa distingue dunque le nostre università
da altre, sul piano dei rapporti tra docenti ed allievi?
È abbastanza
facile individuare uno degli aspetti rilevanti, cioè
il rapporto tra numero di allievi e di docenti che,
nelle università italiane raggiunge talvolta valori pari a
4 o 5 volte quello massimo ammesso altrove. È evidente
come ad un docente con un carico, ad esempio, di 500 esami, resti
poco tempo per il caffè.
Vengo adesso alla parte più curiosa della sua lettera;
curiosa perché l'interpretazione data alla introduzione
di un server Web nell'ambito di un corso è... sfasata
di 180 gradi rispetto alle finalità reali e rispetto
alla interpretazione data dagli allievi che lo utilizzano.
Vediamo allora insieme, quali sono i momenti che caratterizzano
una didattica efficace e quali motivi rendano
insostituibile, in questo contesto, il rapporto diretto tra
docenti ed allievi. Il primo momento è quello espositivo,
nel quale il docente espone agli allievi un certo corpo di conoscenze,
già perfettamente definito nella didattica tradizionale
(ex-cathedra), più aperto nel contesto dell'approccio
noto come situated learning o problem solving nel
quale una parte importante delle conoscenze da acquisire deriva
dalla elaborazione, da parte dell'allievo, delle nozioni di base e
dei problemi che gli sono stati trasmessi.
Per l'efficacia di tale fase è
indispensabile l'interazione tra docente e allievi senza la
quale il docente non può adeguare la propria esposizione al
background di conoscenze degli allievi; i tentativi di sostituzione,
in questa fase, di un (buon) docente con una macchina o di utilizzare
canali di comunicazione unidirezionali (trasmissioni televisive,
cassette ecc.) si scontrano con i pericoli della
incompletezza e della... tediosità. Il secondo momento
è quello dell'interazione dell'allievo con le nozioni che gli
sono state trasmesse; in questa fase possono risultare utili tutti
gli strumenti in grado di approfondire questa interazione (ambienti
di calcolo specifici, problemi da risolvere, test ecc.). In questa
fase non vi è interazione diretta tra docenti ed allievi.
L'ultimo momento riguarda l'interazione tra docenti ed allievi
dopo l'interazione degli allievi con
la materia, con la duplice finalità di valutare i risultati
ottenuti e di implementare le azioni correttive eventualmente
necessarie. Questa importante fase è spesso assente nelle
nostre università a causa della incongruenza tra la durata
effettiva dei curricula e la loro durata
teorica (mi riferisco a ingegneria) che porta l'allievo a
dilazionare (a volte di anni) lo studio della materia rispetto
al momento espositivo; un ulteriore fattore che limita questa
interazione è il già ricordato rapporto
sfavorevole tra numero di allievi e di docenti. Dopo questa
breve analisi dovrebbe risultare più chiaro il motivo
della sperimentazione di uno strumento bidirezionale così
flessibile come il server Web per innalzare il livello della
didattica aumentando l'interazione tra docenti ed allievi
nel terzo momento della didattica. I suoi timori avrebbero
un fondamento se si inseguisse l'utopia di sostituire
un docente con una macchina, ma questo non è proprio il caso
di questa sperimentazione. Come le è noto, se ha seguito
il corso di Teoria dei Sistemi, ho sempre ricevuto gli allievi in
qualunque
momento e tutto questo non è cambiato; la invito quindi ad
esaminare con attenzione il contenuto del server, a confrontare
quanto vi trova (documenti e servizi) con quanto era disponibile
quando lei ha frequentato il corso ed anche a trasmettermi le
osservazioni che possono consentire di migliorare questo
servizio.
La mia visione del ruolo delle macchine nel nostro futuro
è, poi, più ottimistica della sua.
Le macchine, come ogni strumento, non sono
valutabili sul piano etico; solo l'uso che ne facciamo lo è.
Così Internet, certamente un grande traguardo, può
venire utilizzata per le finalità più diverse,
dalle più nobili alle meno confessabili; la scelta
però è solo nostra.
Un'ultima informazione: ho raccolto le opinioni degli allievi
che hanno utilizzato questo server nel contesto del corso mediante
un semplice questionario i cui risultati saranno posti, appena
pronti, sul server; avrà così modo di confrontare
la sua opinione con quella degli utenti di questo servizio.
#6
Vorrei sapere come accedere da casa, attraverso l'utilizzo di un PC,
al server ove sono ubicati i risultati delle prove di esame evitando,
in questo modo, di dovermi recare in sede. (Uno studente lontano)
Un collegamento al server Web del corso richiede
l'accesso (full) a Internet; esistono al riguardo molti service
provider che offrono tali collegamenti a tariffe ragionevoli e
mi è stato detto che alcuni di questi offrono tariffe ridotte
agli studenti universitari su presentazione di fotocopia del libretto.
Attualmente poi è frequente incontrare, nelle riviste del
settore, offerte di collegamenti gratuiti per periodi variabili da
una settimana a tre mesi; molti allievi del corso si sono avvalsi di
queste possibilità. Un'ultima possibilità di accesso
parziale (ai soli testi presenti sul server), del tutto gratuita,
consiste nel collegarsi ad uno dei modem su Almanet (051/259112)
utilizzando la password ALMA, selezionando poi l'opzione "go"
(comando G) ed inserendo, alla richiesta della URL, l'indirizzo
del server (http://sting.deis.unibo.it/tds/). Tale collegamento
può venire effettuato con l'hardware ed il software in suo
possesso (modem a 2400 bps e Telix).
#7
Ho provato ad iscrivermi all'appello del 27/2, ma ho visto, dopo 2 giorni
dalla data di iscrizione, che la lista degli studenti iscritti non era
ancora stata aggiornata. Sono comunque già iscritto?
(Federico Guzzini)
L'iscrizione, come la cancellazione, avviene in maniera del tutto
automatica attraverso il server che rilascia, per ogni operazione
completata correttamente, una ricevuta di ritorno costituita
dal messaggio di conferma dell'operazione che appare sullo schermo.
La inserzione delle liste acquisite dal server tra le informazioni
visualizzate è invece una operazione che avviene, di proposito,
previo controllo e che viene effettuata periodicamente per consentire
agli allievi di verificare, prima della prova scritta, la loro corretta
inserzione nelle liste.
#8
Non riesco ad accedere al sottodirettorio contenente la prova di
autovalutazione che mi è stata assegnata (.../tds95/ac230 ):
il server mi risponde con indirizzo non trovato.
Mi sto preparando per il secondo appello: forse sono arrivato troppo
tardi? (Alessio Cacitti)
Sì.
#9
Mi permetto di inserire questo messaggio in questa sezione di domande
e risposte anche se non si tratta di una domanda ma, piuttosto, di un
commento personale.
Come ha fatto il sig. Franco Casadei, anche io, girovagando su Internet, ho
fatto una visita al sito del prof. Guidorzi, spinto da una grande
curiosità avendo sostenuto questo esame ormai tre anni or sono.
Ebbene, contrariamente a quanto sostiene il sig. Casadei, mi schiero
completamente dalla parte del prof. Guidorzi, e ritengo questa sperimentazione
via Internet uno strumento veramente formidabile.
Credo inoltre che questo tipo di rapporto fra docenti e studenti sia destinato
a diventare uno strumento insostituibile nel momento in cui la Telecom si
deciderà ad introdurre le tariffe forfettarie come già
avviene in altri stati.
Solo allora tutti gli studenti potranno avere accesso alla rete a condizioni
favorevoli, senza avere il terrore della bolletta milionaria alla fine del
bimestre.
I miei complimenti professore e un invito a proseguire su questa strada.
(Moreno Bondi)
La ringrazio della visita e dell'apprezzamento. Aggiungo che il suo punto di
vista è condiviso dagli allievi che, nel corrente anno accademico,
hanno utilizzato il server come strumento didattico; metterò sul
server, in tempi che spero brevi, i risultati del questionario che gli
allievi hanno compilato, su tale argomento, al termine del corso.
Per quanto riguarda, infine, le modalità di accesso, è
certamente auspicabile, in generale, una politica che porti ad una
maggiore possibilità di fruire delle risorse di Internet;
nell'ambito di molte Facoltà si sta valutando quali soluzioni
risultino più idonee per consentire agli allievi l'accesso
alle risorse disponibili in rete.
#10
Sono uno studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni del terzo anno.
Ho partecipato ieri alla conferenza a Chimica Industriale su Internet e
dintorni e l'ho trovata molto interessante.
Per quanto riguarda il suo intervento sono convinto che pochi professori,
oggi, dimostrino l'interesse e l'impegno che ha lei nello sviluppo di nuove
forme di didattica.
Sono rappresentante degli studenti in CdF e in Commissione Didattica e ho
imparato che tutte le iniziative che comportano un carico di lavoro in
più partono già con un grosso handicap: intendiamoci, questo
vale sia per i professori che per gli studenti.
Vengo al punto.
Il punto dolente dell'iniziativa che lei ha portato avanti è
l'utilizzazione.
In Facoltà non esistono stazioni dedicate all'utilizzo del Web,
e credo che sarebbe irrealizzabile, per ora, proporre una cosa di questo tipo.
Dunque per accedere alle informazioni sul suo corso bisogna avere un
abbonamento Internet che costa circa 300.000 annue.
Oppure bisogna essere residenti nel comune di Bologna (sempre che Iperbole
permetta l'accesso al server del corso), ma anche così solo una piccola
fetta dei suoi studenti potrebbe accedervi, discriminando tutti gli altri.
Si è valutata quindi la possibilità di dare un accesso
dall'esterno a tutti gli studenti di ingegneria limitatamente al periodo
di iscrizione universitaria?
Mi piacerebbe avviare una discussione costruttiva per portare avanti
proposte in commissione didattica.
Mi può rispondere all'indirizzo impegno@ecn01.cineca.it specificando che il
messaggio è per Francesco Girelli, non ho infatti una e-mail, nonostante le
tre richieste avanzate al Centro di Calcolo, alle quali è stato risposto
che il Centro, per ora non può accettare un ulteriore sovraccarico della
rete(?!?!).
Sto comunque concludendo un accordo con la nonna di una amica, residente nel
Comune di Bologna....
La ringrazio fin d'ora per il tempo che mi concederà.
P.S.: Non so se è stato un mio problema, ma non sono riuscito ad
accedere alla sua pagina Web navigando da www.unibo.it, ho cliccato didattica,
poi corsi e diplomi ma non c'era niente, l'ho trovata infine con il webcrawler
con "Teoria dei Sistemi". (Francesco Girelli)
La ringrazio, innanzitutto, per l'apprezzamento della sperimentazione che
ho svolto, che ha raccolto anche il favore degli allievi del
corso di Teoria dei Sistemi. Data la rilevanza dei problemi che lei pone
e l'impossibilità, per mancanza di tempo, di trattarli nella
conferenza svolta alla Facoltà di Chimica Industriale, ritengo
opportuno porre il testo della sua mail e la risposta sul server.
Vengo ora all'argomento principale, l'accesso al server, descrivendo
quali misure ho adottato, durante lo svolgimento del corso, per
consentire agli allievi l'accesso e quali vie gli allievi abbiano
utilizzato per accedere dall'esterno della Facoltà. Gli allievi
del corso hanno avuto password personali per l'accesso a Internet nel
LAB2. Un ulteriore canale di accesso sempre disponibile (lo è
tuttora) è costituito da un personal computer posto all'interno
del DEIS (di fianco alla porta del mio studio); gli allievi non hanno
quindi incontrato particolari problemi di accesso dall'interno della
Facoltà. Per l'accesso dall'esterno molti allievi si sono avvalsi
delle offerte gratuite temporanee di vari service provider
e dell'accesso (in sola modalità testo) attraverso i modem del
CIB (veda, a tale riguardo, anche la domanda 59).
Il problema dell'accesso ad Internet dall'interno della Facoltà
è tutt'altro che insolubile; nella sala Personal Computer del
Centro di Calcolo, 22
macchine sono (già da quando ero Direttore del Centro, quindi
da quasi quattro anni) pronte per la connessione ad Internet (basta
caricare un browser) e potrebbero essere rese operative in meno di
una giornata. Il problema non è quindi tecnico ma di gestione
di una risorsa (l'accesso ad Internet) in maniera equa e finalizzata
alle esigenze della didattica. Naturalmente l'adozione dei server Web
come strumenti didattici da parte di altri docenti (le segnalo, al
riguardo, la sperimentazione che il prof. Maurelio Boari sta
effettuando nell'ambito del corso di Calcolatori Elettronici II,
http://www-lia.deis.unibo.it/Courses/CalcEle2/)
renderà
necessario un incremento delle risorse di connessione. Le posso
tuttavia assicurare che questo problema è considerato con
attenzione nell'ambito della Facoltà e che il Preside vede
con favore uno sviluppo in questa direzione; il contributo degli
allievi alla individuazione delle forme più efficaci per
rispondere a queste esigenze è, naturalmente, molto
importante.
Trasmetterò infine copia della sua mail al responsabile del
Web di Ateneo per l'inserzione, se lo riterrà opportuno,
dell'indirizzo del server del corso di Teoria dei Sistemi.
#11
Se faccio l'esame il 18 giugno e non riesco a passare poi posso
rifare l'appello in luglio?
Per avere una risposta è sempre necessario fornire il proprio nome
e la propria matricola.
#12
È possibile stampare i file PDF che riguardano appunti sulla
stabilità dal computer vicino al suo studio? In che modo? (Saverio
Tassinari)
Per effettuare una stampa dei file PDF è necessario disporre del
software Acrobat Reader (distribuito gratuitamente dalla Adobe)
e, naturalmente, di una stampante. Il PC da lei citato non è dotato di
stampante.
#13
Mi permetto nuovamente di inserirmi nella sezione Domande e Risposte
del corso di Teoria dei Sistemi poiché, anche se studente fuori
corso ed avendo sostenuto il suo esame ormai tre anni fa, ritengo il sito di
Teoria dei Sistemi uno dei migliori in assoluto e per questo le rinnovo i
complimenti come del resto già feci alcuni mesi fa.
Mi permetto di farle una domanda, anche se non relativa al corso,
certo di avere una risposta da parte sua: è possibile avere tramite
la nostra università un indirizzo personale di posta elettronica?
Se si, le sarei grado se volesse gentilmente descrivermi nella sua risposta
come fare per ottenere la casella di e-mail e se questa viene fornita
gratuitamente o meno. La ringrazio anticipatamente e le porgo i miei
saluti più cordiali. (Moreno Bondi)
Il suo apprezzamento per l'uso del server Web come strumento didattico è
condiviso, come può constatare esaminando i risultati del questionario,
dagli allievi che lo hanno utilizzato nello scorso anno accademico; sulla base
delle indicazioni che mi sono pervenute sto sviluppando la versione per il
nuovo anno accademico che utilizzerà alcune caratteristiche più
avanzate degli attuali browser.
Il problema della posta elettronica è stato sollevato anche in passato
da vari allievi. Attualmente non è prevista la concessione,
da parte dell'università, di tale servizio agli
allievi; il problema, d'altronde, non è di soluzione così
immediata, dati i numeri in gioco. Qualora lei sia residente a Bologna
può chiedere la concessione (gratuita) di un indirizzo di e-mail al
Comune; alcuni allievi non residenti a Bologna hanno utilizzato
egualmente questo canale grazie all'aiuto di parenti o conoscenti residenti
a Bologna e non interessati ad utilizzare personalmente tale opportunità.
Trasmetto copia della sua mail al Prof. Maurelio Boari, Presidente
del Comitato Scientifico di Sviluppo dei Servizi Informatici di ateneo,
che ha ben presente il problema. Nella versione del server che sto
preparando penso poi di inserire uno spazio di dialogo aperto a tutti
coloro che intendono discutere problemi relativi al nostro ateneo; un
argomento certamente attuale è proprio quello dell'accesso ad
Internet ed al servizio di posta elettronica da parte degli allievi.
#14
La teoria dei sistemi è molto interessante (anche se un po' complicata).
In particolare è notevole la potenza degli strumenti messi a disposizione
da tali studi... tanto che mi chiedo come mai solo gli Informatici debbano
averne accesso. D'accordo, i risultati principali sono "divulgati"
nel corso di Controlli Automatici, ma mi pare ugualmente poco.
Ho incontrato anche un piacevole (anche se pesante) libretto intitolato
Introduzione al Pensiero Complesso; l'autore dovrebbe essere Edgard
Morin. In tale libro si parla molto della Cibernetica e della Teoria
dei Sistemi in senso lato. Può darmi altre informazioni sull'argomento?
E soprattutto, tali critiche al "pensiero semplificante" sono rimaste
tali o hanno prodotto risultati? (Denis Brandolini)
Il corso di Teoria dei Sistemi è stato introdotto alla
Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bologna come
obbligatorio per tutti gli allievi; solo successivamente alcuni settori
(Elettronica e Telecomunicazioni) hanno preferito abolire
l'obbligatorietà del corso. Non sta a me, in qualità di
docente di
tale materia, giudicare l'opportunità o meno di questa scelta;
in generale tuttavia ritengo più completi i curricula che
prevedono basi di conoscenze a spettro ampio rispetto a quelli molto
focalizzati su conoscenze specifiche.
La potenza applicativa delle metodologie sviluppate nell'ambito della Teoria
dei Sistemi deriva essenzialmente dal loro livello di astrazione cioè
dal fatto che, nell'ambito di tale disciplina, non si fa riferimento a sistemi
(fisici o astratti) appartenenti a classi specifiche ma ai loro modelli
matematici. Naturalmente tutto questo non sarebbe vero se classi
relativamente limitate di modelli non fossero in grado di descrivere settori
molto ampi della realtà; personalmente trovo questo aspetto
di grande portata concettuale oltre che pratica.
Il libro che la ha interessata appartiene essenzialmente alla Filosofia
dei Sistemi, settore che ha visto i contributi di molti filosofi, da
Aristotele a Karl Popper; le segnalo anche i seguenti testi:
L. von Bertalanffy, General System Theory. Foundations, Development,
Applications, George Braziller, New York, 1968.
C.W. Churchman, Filosofia e Scienza dei Sistemi, Istituto Librario
Internazionale, Milano, 1968.
K. Popper, Conjectures and Refutations, Harper and Row, London,
1963.
#15
Vorremmo effettuare il download delle Errata Corrige dei
libri presenti sul server ma non ci riusciamo. Può consigliare
un modo per effettuare l'operazione? (Gianluca Romeo e Fabio D'Angelo)
Le Errata Corrige vengono visualizzate in una finestra separata
nella quale non compaiono i comandi del browser; per scaricare i file
in questione è sufficiente attivare un link diretto, attraverso
il browser, a tali file (occorre, naturalmente, individuare prima il
loro indirizzo mediante il comando View). Per rendere il
download più semplice anche a chi ha meno esperienza,
ho aggiunto, alla finestra che visualizza i contenuti di tali file,
gli usuali comandi del browser.
#16
Ho un problema riguardo ai suoi appunti sulla stabilità:
dopo averli scaricati, ho tentato di stamparli utilizzando
Ghostscript, un programma di stampa compatibile PostScript
che ho funzionante sotto Linux.
La stampa si arresta a un quarto della settima pagina, e
Ghostscript riporta un errore. Tutto ciò sembra sia capitato a
più di una persona.
Penso che il problema possa essere dovuto a una incompatibilità
del formato PostScript, in quanto anche Ghostview, programma di
preview postscript di X-Windows, mostra soltanto la prima pagina
e non riporta neppure, come fa di solito, i numeri delle pagine
in una colonna accanto.
Probabilmente il problema si può risolvere distribuendo direttamente
la fonte dvi del file, se è stato generato con TeX, così ognuno
potrà generare direttamente il file PostScript con Dvips.
(Matteo Fortini)
La soluzione più semplice per stampare un file PostScript è
ovviamente quella di inviarlo direttamente ad una stampante che utilizzi
tale linguaggio. Ghostscript è un ottimo programma (che utilizzo
da anni) disponibile in vari ambienti (trovo particolarmente comoda
l'interfaccia Gsview per Windows); naturalmente, trattandosi di software
distribuito gratuitamente, non si può pretendere la robustezza
che dovrebbe avere il software commerciale ed ho notato anch'io alcuni
problemi di Ghostscript, in particolare con file di una certa lunghezza.
La soluzione che lei propone (distribuzione dei file dvi per testi generati
con TeX) è possibile ma richiede, da parte degli utenti, la
disponibilità di un programma (come dvips o altri) per la conversione;
inoltre inserisco spesso (è, ad esempio, la tecnica che ho utilizzato
per la composizione del testo di esercizi) file scritti direttamente
in PostScript (le figure, ad esempio) nel file finale e questo rende tutta
la procedura un po' troppo complessa per l'utente medio.
Adotterò quindi, in tempi brevi, quello che si sta affermando come
standard nella distribuzione di documenti anche complessi su Internet,
il Portable Document Format (pdf) che consente sia l'inserzione
di link nei documenti che la visione attraverso il browser e la stampa
utilizzando software ufficiale (Adobe Acrobat) distribuito gratuitamente.
#17
Ho visto con molto piacere la videocassetta sui frattali la settimana
scorsa. Sono da sempre affascinato da queste teorie, e mi ha fatto
un immenso piacere vedere che finalmente anche in ambito scolastico
(con questo intendo unire il mondo della scuola superiore e quello
accademico) se ne parla. Purtroppo sono sempre stato un amante
platonico nei confronti della geometria frattale, anche perché devo
confessare che tutti i miei tentativi di leggere Gli oggetti frattali:
forma, caso, e dimensione sono miseramente falliti di fronte a
definizioni matematiche che mancavano di collegamenti immediati
con le infinite applicazioni che la teoria sembrava rendere possibili,
stando a quanto si leggeva sulle riviste scientifiche.
A questo proposito si colloca la mia domanda: ho letto su un numero
di Scientific American (dovrebbe risalire all'Agosto 1995)
che è possibile,
con opportuni accorgimenti e sfruttando risultati delle teorie sui
frattali, controllare sistemi caotici in modo da farli comportare in
maniera ordinata. Si citava l'esempio di una striscia metallica che
in un campo magnetico uniforme può vibrare caoticamente (quasi come
il sistema convettivo di Lorentz), mentre sottoposta ad un opportuno
campo caotico, può assestarsi in una vibrazione periodica.
Mi sembra che questa sia un'interessante soluzione ad un problema di
controllo, e i problemi di calcolo che esso pone ben si adattano a
soluzioni informatiche. Per questo vorrei chiederle se pensa sia
possibile, nell'ambito dei corsi del triennio, che si discutano questi
tipi di applicazioni. Mi rendo conto che si tratta di argomenti forse
un po' troppo "sperimentali" e quindi improponibili spesso in ambito
accademico, dove purtroppo le teorie hanno normalmente bisogno di
una certa "sedimentazione". La loro grande potenza, però, mi fa
rimpiangere di non poterle apprendere seriamente, se non con un lavoro
personale. (Matteo Fortini)
Il contenuto della videocassetta sui frattali ed il caos che abbiamo
visto nell'ambito del corso aveva lo scopo di sottolineare sia la
complessità rilevabile nel comportamento di alcuni sistemi non
lineari sia i legami, spesso sorprendenti, tra strutture astratte
(matematiche) e realtà fisiche. Se, da un lato, questi aspetti
devono indurre ad utilizzare con cautela i modelli semplificati
che spesso costruiamo, dall'altro aprono prospettive affascinanti su
applicazioni sempre più concrete; si vedano, a tale proposito,
quelle nel settore dei mercati finanziari e quelle nella
elaborazione
e nel filtraggio non lineare di segnali.
Il suo interesse per tali settori potrebbe indirizzarla nella scelta del
tema per la tesi di laurea o, successivamente, nella scelta del tema da
sviluppare nell'ambito del Dottorato di Ricerca.
#18
Vorrei segnalare, a proposito di MATLAB, che nel sito ftp.cnr.it/pub/linux/apps/math/matrix
ho trovato la versione per Linux di un programma, Octave, che a detta degli
autori è Matlab-compatibile ed è disponibile come eseguibile
in formato ELF per Linux o come file sorgenti in Fortran e C++. Ho provato
a fargli eseguire alcuni demo per Matlab, ma sembra che abbia dei problemi
nell'output di testo, che sembra gestito in modo differente. La parte grafica,
invece, pare funzionare, e si appoggia all'ottimo GNUPlot, che deve essere
preventivamente installato sul sistema. Guardando qua e là, ho scoperto
che fra le funzioni già implementate ve ne sono alcune, come is_controllable()
e kalman(), di possibile utilizzazione nel corso di Teoria dei Sistemi.
Purtroppo non ho avuto modo di eseguire alcun test sul buon funzionamento
del pacchetto, ma conto di tentare al più presto. Se le dovesse
interessare e ha a disposizione una macchina Linux, le consiglio di scaricare
direttamente l'eseguibile, in quanto ho avuto problemi di librerie nella
compilazione del codice C++. (Matteo Fortini)
Tra i tanti pacchetti di
software che è possibile reperire su Internet ne esistono alcuni
simili o parzialmente compatibili con MATLAB. Octave è uno dei più
noti ed è anche, per quanto mi risulta, affidabile; può trovare
documentazione su tale pacchetto in vari siti (consiglio l'uso di un motore di
ricerca per la loro individuazione). Un ulteriore
recente pacchetto, che pure si avvale di GNUplot, è RLaB; la homepage
è su http://www.eskimo.com/~ians/rlab.html.
Altri pacchetti che
sono stati disponibili per qualche tempo (es MEDAL) non risultano più
accessibili. È invece ancora reperibile
(http://garbo.uwasa.fi/)
quella che viene, impropriamente, considerata una versione public domain
di MATLAB; riporto quanto ha scritto al riguardo Cleve Moler, autore della
prima versione di MATLAB:
From time to time, I see references to, or get requests for, the
"public domain" version of MATLAB. I am the original author of
MATLAB, and one of the founders of The MathWorks. I would like to explain
how I regard "public domain" MATLAB. There are two versions of
MATLAB. I wrote the first, which we now refer to as "classic"
MATLAB, over the period from 1977 to 1984, while I was on the faculty at
the University of New Mexico. It is an interactive matrix laboratory, written
in Fortran, which uses some of the subroutines from LINPACK and EISPACK.
I distributed a few hundred copies of the source code, usually charging
a small service charge, and including a letter requesting that the code
not be redistributed. I never used the term "public domain".
The second version, written in C by Steve Bangert and John Little, is the
basis for a family of products from The MathWorks, Inc., a company which
Bangert, Little and I founded in 1985. These products are called PC-MATLAB,
Mac-MATLAB, Pro-MATLAB, etc. I obviously recommend that anyone interested
in using MATLAB acquire the MathWorks version appropriate for his or her
machine. In addition to my commercial interest, I believe the MathWorks
versions are preferable scientifically, educationally, and, in the long
run, economically. The MathWorks versions:
* Are faster in execution
* Have much better storage management
* Include powerful graphics
* Are extensible and programmable
* Can be expanded with sophisticated "toolboxes"
* Are supported by scientific software professionals
The only feature of classic MATLAB that is not present in modern
MATLAB is the "chop" function which allows the simulation of
shorter precision arithmetic. It is an interesting curiosity, but it is
no substitute for roundoff error analysis and it makes execution very slow,
even when it isn't used. I know of several serious bugs in classic MATLAB,
particularly in logical and looping operations, but I don't intend to fix
them. In fact, there have been no fixes made to the code since about 1982.
I stopped distributing any copies myself. The number of computers for which
MathWorks MATLAB is not available is declining as old machines are retired
and new machine versions are announced. A few other commercial systems,
for example SCT's CTRL-C, are based on classic MATLAB. That's OK. CTRL-C,
was done with my permission and it helped establish MATLAB in control and
systems engineering. Now the company is a worthy competitor. I realize
that classic MATLAB is available on a few bulletin boards and through some
"freeware" services. In some cases, unauthorized statements about
public domain software are included. I have regarded this as a mixed blessing.
It certainly gives the MATLAB approach to computing valuable exposure,
but I am afraid that some users of classic MATLAB do not realize how inferior
it is to the MathWorks products.
Accanto ai pacchetti che potremmo definire MATLAB-like, che possono
cioè venire utilizzati sia in una modalità di comando diretto
che attraverso programmi costituiti da liste di comandi, esistono poi librerie
di sottoprogrammi, disponibili in vari linguaggi, che, potendo venire compilati,
risultano più efficienti e, pertanto, preferibili in applicazioni
computazionalmente onerose. La raccolta più nota è costituita
dalle Numerical Recipes; la relativa home page, dalla quale è
possibile scaricare tanto i listati quanto il relativo libro (stampato
dalla Cambridge University Press) si trova su
http://cfata2.harvard.edu/nr/nrhome.html.
Nell'ambito del corso di Teoria dei Sistemi preferisco fare riferimento
a MATLAB sia per la buona robustezza numerica di tale software sia perché,
trattandosi di uno standard internazionale de facto sia a livello
accademico che industriale, la conoscenza di tale ambiente risulta vantaggiosa
per gli allievi. Va inoltre considerato che, essendo MATLAB disponibile
per la virtuale totalità delle attuali piattaforme, un programma
sviluppato in tale ambiente può venire utilizzato indifferentemente
su un PC, un MacIntosh, una workstation UNIX od un mainframe e che sono
disponibili pacchetti specifici che ampliano considerevolmente le possibilità
di utilizzazione di MATLAB in settori specifici (es. Controlli automatici,
Elaborazione e filtraggio dei segnali ecc.).
#19
Le nostre speranze di avere un accesso Full-Internet finalmente
abbondante e veloce sembrano vane (o perlomeno, qualcuno deve aver
combinato qualcosa di grosso in brevissimo tempo...).
Mi trovo al cospetto di uno dei magnifici Pentium superaccessoriati di
proprietà del DEIS, e lui continua a incaponirsi a rispondere soltanto
alle richieste rivolte ai server di Facoltà (addirittura non mi
rispondono neppure il CIRAM ed il CINECA!).
La ringrazio in anticipo per il suo interessamento a renderci
disponibile con un minore affollamento le preziose risorse di rete.
(Matteo Fortini)
Non mi risulta che si siano verificati abusi nell'uso delle risorse di rete.
La decisione di limitare l'accesso ai server della Facoltà è
stata presa, a quanto apprendo, dal Direttore del Centro di Calcolo per
evitare usi impropri di tale risorsa. Se lo desidera, può contattare
direttamente il Direttore del C.C.I.B., prof. Antonio Natali
(anatali@deis.unibo.it)
per esporgli il suo punto di vista sull'accesso alle risorse di
Internet. L'argomento ha, ovviamente, molti aspetti e potrebbe
stimolare una discussione in Forum cercando di andare al di
là degli aspetti contingenti e di guardare al prevedibile
sviluppo dei canali di comunicazione e, soprattutto, alla loro incidenza
sulla didattica. Se riuscirò a trovare uno spicchio di tempo
vedrò di scrivere un intervento per Forum a questo
riguardo.
#20
Mi sono collegato al server di Teoria dei Sistemi per controllare i risultati
dell'appello del 24/1/'97 e per mettermi in lista per l'appello del 27/2/'97.
Purtroppo, però, nella sezione Esami ho trovato i risultati
dell'appello del 26/10/'96 e la possibilità di mettersi in lista solo
per l'appello del 24/1/'97. L' URL che ho usato è 137.204.59.100/tds96/.
Potrebbe spiegarmi perché non riesco ad ottenere una visione
aggiornata del server collegandomi da casa mia, mentre, facendolo dal PC
posto accanto al suo ufficio, ce la faccio? (Nicola Garofalo)
Quanto le è accaduto è legato all'uso, da parte di tutti i
browser, di una memoria cache (allocata sul disco rigido) ove
vengono memorizzati, per un periodo stabilito dall'utente (attraverso le
opzioni del browser), i contenuti delle URL visitate.
Quando viene richiesta una risorsa, il browser controlla se questa
è presente nella cache, e quando questo avviene usa la copia
anziché richiederla al server. Lo scopo è, ovviamente, di
ridurre il traffico sulla rete e di ridurre i tempi di accesso; il possibile
inconveniente è di accedere (come nel suo caso) a contenuti obsoleti.
Naturalmente è sufficiente cancellare il contenuto della cache
(manualmente o attraverso una delle opzioni del browser) per avere
accesso ai contenuti attuali del server; può anche utilizzare il
comando Reload che dovrebbe caricare una versione aggiornata di quanto
richiesto.
#21
Vorrei chiedere, a nome anche di altri ragazzi, di poter fissare un ulteriore
appello nel mese di Marzo. (Filippo Ricci)
Le modalità di svolgimento delle prove scritte non rendono possibile,
con le risorse disponibili, organizzare un numero di prove maggiore di quello
comunicato durante il corso. Durante il mese di Marzo è tuttavia
possibile sostenere la prova orale qualora la prova scritta sia stata svolta
in uno degli appelli della sessione invernale.
#22
Volevo chiederle se pensa di riuscire a caricare sul server i testi
d'esame degli anni precedenti, che ora sono presenti in formato GIF,
in formato PDF prima dell'appello del 4 Giugno.
La ringrazio anticipatamente per l'attenzione. (Ludovico Cellentani)
L'operazione da lei indicata è, in effetti, tra quelle previste sia
per migliorare la qualità dei testi (attualmente a bassa risoluzione
per ridurre le dimensioni dei file) sia per compattare maggiormente le
informazioni facilitando il trasferimento via modem delle stesse. Tale
operazione, tuttavia, non aggiunge alcuna funzionalità al server
e, conseguentemente, ha una priorità piuttosto bassa nell'elenco
delle attività previste per i prossimi mesi. Credo quindi che molto
difficilmente riuscirò a inserire i nuovi file prima del 4 Giugno.
#23
Ho sostenuto la prova scritta nel primo appello
della sessione estiva conseguendo una votazione di 21/30.
Nell'eventualità di voler risostenere la prova scritta, vorrei
sapere se la cancellazione della votazione precedente avviene al momento
dell'iscrizione o della consegna dello scritto. (Andrea Paoli)
Nel momento in cui ci si presenta a sostenere la prova. Questo vale anche
in caso di ritiro durante la prova stessa.
#24
Vorrei sapere se per passare l'esame scritto bisogna avere la sufficienza in
tutte e due le parti in cui è diviso. Inoltre, dato che
una risposta sbagliata comporta una riduzione nella valutazione dello
scritto, è meglio rispondere sbagliando o non rispondere
proprio? (Marco Golinelli)
La valutazione non è fatta in maniera automatica mettendo sulla
bilancia il numero di risposte corrette ed errate ma valutando il quadro
globale che emerge analizzando i risultati relativi alle diverse aree
tematiche del corso. Tale valutazione richiede, per essere positiva,
che non vi siano aree nelle quali l'allievo dimostri di non avere
almeno conoscenze di base.
#25
Vorrei sapere se fosse possibile avere le fotocopie dei suoi lucidi.
(Alberto Nuzzo)
Il contenuto dei miei lucidi è tratto, in gran parte, dal testo
del Prof. Marro ufficialmente adottato; non è quindi possibile
distribuire una copia di tali lucidi perché si infrangerebbe,
in tale caso, la legge che governa i diritti d'autore. Le parti invece
che non sono contenute sul tale testo (es. Filtro di Kalman) o che ho
trattato in maniera un po' più allargata (es. stabilità)
possono venire liberamente scaricate da questo stesso server ove sono
archiviate nel formato standard PDF (Portable Document Format),
indipendente dalla piattaforma hardware e software utilizzata.
#26
La mia è una domanda a carattere più
filosofico che scolastico.
Volevo chiederle, se secondo lei anche l'uomo può essere considerato
un sistema. Cioè è possibile che noi rispondiamo agli ingressi
in una maniera che, per quanto complessa, è già
predeterminata e, eventualmente, studiabile da un'intelligenza superiore?
È quindi possibile che il nostro "libero arbitrio" sia solo
un'illusione dataci dall'enorme numero di variabili in gioco?
(Nazario Cameli)
La sua domanda è tutt'altro che banale ed affronta un problema sul quale
più correnti di pensiero hanno dato valutazioni difformi. Restando
nell'ambito della Teoria dei Sistemi potrei facilmente eluderla richiamandomi
alla definizione formale di sistema: entità, dispositivo o fenomeno la
cui evoluzione nel tempo è caratterizzata da più attributi
misurabili. È evidente come alcuni degli attributi dello stato
umano (emozioni, valutazioni estetiche ecc.) rendano l'uomo non assimilabile
a quelle entità che abbiamo definito come sistemi. La sua domanda
però non è tanto orientata agli aspetti formali quanto al
complesso problema del libero arbitrio e del condizionamento esercitato
dall'ambiente circostante sulle persone (ingressi). La mia opinione,
strettamente personale, è che tutti subiamo, anche se in misura
diversa, un certo condizionamento dalla realtà che ci circonda
ma che conserviamo, al livello più profondo, una capacità
di valutazione e di azione indipendente. È tale capacità,
legata in maniera indissolubile dallo stato di coscienza di sè stessi
che hanno gli esseri umani, che rende possibile attribuire una valutazione
etica alle azioni e che differenzia gli esseri umani dagli animali.
Su un piano puramente fisico si potrebbe anche discutere sulla interazione
tra osservatore e fenomeno osservato (principio di indeterminazione) e
questo potrebbe portare a confutare l'illusione illuministica di un
universo estremamente complesso ma concettualmente prevedibile una volta
noto, come diremmo in termini sistemistici, "lo stato iniziale"; questo
però è solo uno degli aspetti del problema.
#27
Con riferimento alla R26 nella sezione "temi vari" delle FAQ, vorrei
esporre la mia opinione in merito alle considerazioni che Lei fa sulla
coscienza di se stessi che gli esseri umani possiedono.
Partendo dall'ipotesi che la mente umana sia un fenomeno all'interno del
quale non giocano alcun ruolo forze o entità soprannaturali o comunque
slegate dal mondo fisico, giungo alla personale convinzione che pensiero,
emozioni, e in generale tutte le "attivià mentali" che ci qualificano
come esseri senzienti, siano espressione delle reazioni chimiche ed
attività elettriche che si svolgono tra i neuroni cerebrali.
In altre parole ritengo che, almeno concettualmente, non ci sia nulla
di misterioso nel funzionamento del cervello umano: supponendo di
conoscere dettagliatamente la chimica dei neuroni e delle altre cellule
cerebrali, è automaticamente noto (in linea teorica) il funzionamento di
un sistema composto da tali cellule.
Il vero problema che si pone è quello della complessità: il numero di
interconnessioni tra neuroni è dell'ordine di 10E+15 o superiore
(10E9 cellule con 1E3 connessioni ciascuna). Lo studio (e, di conseguenza,
la comprensione) di un sistema di tali proporzioni non è, nella pratica,
possibile (forse lo sarà in futuro?).
In quest'ottica, credo che la coscienza non sia altro che l'ennesima
espressione dell'attività biochimica dei neuroni, alla stregua delle
emozioni o della capacità di ragionare. Il motivo per cui è così difficile
definire la consapevolezza di sè, la coscienza, è che consideriamo
il problema dall'interno: un essere umano che affronti tale questione
è una coscienza che tenta di definire se stessa. E' come se volessimo
studiare il nostro universo dall'esterno: è impossibile perché ne siamo
parte; le leggi fisiche non potrebbero apparirci diverse da come sono
perché i nostri strumenti di indagine (e, in ultima analisi, noi stessi)
sono regolati dalle stesse leggi che vogliamo studiare.
Concludo con una riflessione sulla localizzazione delle funzioni cerebrali.
Nello studio di alcune abilità mentali proprie dell'uomo, come ad esempio
quelle legate al linguaggio, sono state individuate le aree del cervello
preposte all'esecuzione di compiti specifici. Vi sono aree dedicate
non solo al comando di apparati motori (ad es. il comlesso per la produzione
dei fonemi), ma anche preposte all'esecuzione di compiti più "mentali",
come la sintesi/comprensione della struttura sintattica di una frase.
Non ho mai sentito parlare ricerche che abbiano individuato la sede della
coscienza, nel senso di area del cervello preposta alla consapevolezza
di sè.
Credo che una possibile interpretazione sia questa: la coscienza non è
una funzione localizzata poichè è l'insieme dello stato di tutti i vari
sottosistemi cerebrali preposti alle diverse funzioni, cioè, in ultima
analisi, lo "stato logico" del nostro cervello. (Marcello Romani)
Non essendo la sua una domanda, questa non costituisce una risposta (e,
incidentalmente, la discussione potrebbe venire spostata su Forum, ambiente
più adatto al confronto di opinioni su argomenti non necessariamente
legati ai contenuti del corso). Vorrei tuttavia proporre un paragone,
certamente grossolano ed impreciso ma, forse, suggestivo: quello tra
l'hardware di un computer (il cervello) e il software in esecuzione
sullo stesso (la coscienza). La conoscenza dello stato logico dell'intero
sistema (per quanto complesso) consente di determinarne l'evoluzione
tuttavia il software è un ospite non generato dall'hardware.
Può inoltre modificare se stesso (in maniera prevedibile, d'accordo)
o venire sostituito. Il dubbio che voglio sottolineare è in sostanza
questo: possiamo ritenere che pensieri, emozioni ecc. siano
determinati dal cervello o che il processo che genera tali
stati (qualunque sia la sua natura ultima) sia solo ospitato (e, certamente,
influenzato) dal cervello?
#28
Vorrei suggerire di adottare il metodo "a somma zero" per la parte dei
quiz nell'esame di Teoria dei Sistemi. Questo metodo mi sembra più
"equo" nella valutazione dello studente, in quanto è più
tollerante del suo con chi sbaglia di poco, ed è più stretto
con chi sbaglia di molto.
I quiz a somma zero sono tutt'ora utilizzati dal professor Gualandri
(Geometria e Algebra, Dipartimento di Matematica), non so se Lei conosce il
metodo: si fissa arbitrariamente il punteggio massimo per ogni domanda
(Gualandri usa " 2 ", un qualunque altro valore va bene, si normalizza poi
il risultato finale) diciamo 2.
Ogni domanda quindi può dare allo studente un punteggio da +2 a -2
(anche negativi quindi!). Ognuna delle 4 risposte ha un valore ad essa
attribuito.
Se lo studente crocetta tale risposta prende quel valore. Il valore è
negativo se la risposta è sbagliata, positivo se è giusta.
Per ogni domanda vengono
distribuiti equamente +2 punti fra tutte le risposte giuste e -2 punti fra
tutte quelle sbagliate. Se ne deduce subito che crocettando tutte le risposte
ad una domanda o lasciandole tutte bianche lo studente prende zero (di qui
"a somma zero") e così anche crocettando a caso, mediamente. Un
esempio: risposte giuste = A,B,C risposte sbagliate = D;
lo studente crocetta la C e la D, cioè una delle 3 giuste, e tutte
quelle sbagliate.
Lo studente, per quella domanda prende +2/3 -2 = -4/3 Un punteggio negativo.
Se lo studente ha completamente sbagliato la valutazione di quello che si
trova davanti, o ha grosse lacune nella teoria, potrebbe facilmente invertire
le risposte prendendo -2. Però lo studente più diligente evita
di vedersi zero in una domanda solo perchè ha dimenticato una crocetta!
Eccezioni alla valutazione: se la domanda ha zero risposte giuste si
prende +2 soltanto lasciando tutto bianco (una qualunque crocetta annulla
il +2 e aggiunge -1/4); analogamente se la domanda ha tutte le
risposte giuste si prende -2 soltanto lasciando bianco.
Cosa ne pensa? (Gabriele Trombetti)
L'algoritmo suggerito è molto interessante e penso che aumenterebbe
realmente l'equità della valutazione se le domande fossero in numero
molto limitato (es. 5), se il voto derivasse linearmente dal punteggio e se
non ci fosse una fascia di tolleranza che consente di ottenere il punteggio
massimo anche avendo dimenticato qualche (non troppe, s'intende!) crocetta.
Non abbiamo sperimentato il metodo "a somma zero" ma abbiamo più volte
confrontato i risultati che si possono ottenere con criteri diversi di
valutazione (es. qualcosa di simile alla "somma zero" sull'intero insieme
di risposte anziché sulle singole domande) e non abbiamo riscontrato
differenze significative. Potremo anche confrontare il metodo da lei suggerito
con quelli già esaminati (il tutto si riduce a scrivere un piccolo
programma) e, qualora ritenessimo il risultato più soddisfacente,
adottarlo.
#29
Sono un suo ex-studente del corso di Teoria dei Sistemi, e sto svolgendo la
tesi presso l'Universita' di Bologna. Sarei molto interessato ad accedere ai
documenti di VirtUE. È possibile? (Stefano Ruviero)
Il corso Dynamic System Identification, sviluppato nell'ambito del progetto
europeo VirtUE (Virtual University for Europe), è attualmente presente
nel Manifesto degli Studi delle Università di Bologna e Ferrara
(nome in italiano, derivante dalla tabella ministeriale: Identificazione dei
Modelli e Analisi dei Dati); può quindi venire scelto dagli allievi
di queste università. Stiamo anche per distribuirlo, in collaborazione
con il Consorzio Nettuno, come iniziativa di formazione permanente
dell'Università di Bologna anche al di fuori dei curricula (in questo
caso, ovviamente, ci sarà un onere per gli allievi, dell'ordine del
costo di mercato di un seminario di due giorni). Può accedere ad una
parte del materiale (sufficiente per farsi un'idea dei contenuti e degli
strumenti) all'indirizzo
http://sting.deis.unibo.it/virtue/.
Le suggerisco, se
desidera esaminare i contenuti, di leggere con attenzione la Technical
Information per essere certo di utilizzare un browser dotato di una Java
virtual machine compatibile con il JDK 1.1 (in pratica da Netscape 4.05 in poi
e da Explorer 4.0 in poi) e configurato in modo da visualizzare e gestire
correttamente gli ipertesti in PDF (qui Explorer ha varie carenze).
#30
Ho visto che nei temi d'esame presenti sul libro degli esercizi c'è da fare un modello
del sistema (nello spazio degli stati) di una rete elettrica in cui, oltre a resistori
induttori e capacitori, ci sono anche amplificatori operazionali.
Il problema è che in Elettrotecnica non vengono trattati!
Quindi mi chiedo se era lecito metterli in un compito,
dato che non si conosce come funzionano, o comunque non si ha molta dimestichezza con
tali "oggetti".
Se non sbaglio si studiano in Elettronica o comunque a partire dai corsi del 2° ciclo di
lezioni del 3° anno in poi. (Luca Scalorbi)
Se avrà la pazienza di frequentare il corso (e le relative esercitazioni) sino alla fine
si renderà conto che la prova d'esame non contiene alcun argomento che non sia stato esposto a
lezione e sul quale non ci si sia soffermati nelle esercitazioni. Le elementari nozioni relative
agli amplificatori operazionali necessarie per risolvere alcune prove d'esame rientrano
ampiamente in questo contesto.
#31
Sono andato in libreria per comprare il libro di testo adottato nel corso ma mi è stato
riferito che la Zanichelli non lo pubblica più.
Per ora è disponibile solamente il libro degli esercizi! Come devo fare? (Nicola Giacomelli)
La nuova edizione del testo del Prof. Marro è in corso di stampa. Nel frattempo può rivolgersi
al mercato dell'usato o farsi prestare una copia del
testo da un collega che abbia già sostenuto l'esame. Può anche provare a visitare altre librerie
che potrebbero avere ancora in giacenza qualche copia del libro.
#32
L'11 Gennaio è stato fissato la prova scritta di Teoria dei Sistemi, sempre lo stesso
giorno e sempre di mattina ho anche l'esame di Analisi II: sono consapevole che non si può
cambiare la data per una persona ma comunque, tentar non nuoce, volevo sapere se esiste
una soluzione al mio problema? Grazie. (Marino Colletta)
Uno spostamento comporta i seguenti problemi: prenotazione alternativa di aule (ormai
impossibili da reperire nel periodo considerato), informazione
agli allievi che si sono già messi in lista e, ultima ma non meno importante, possibilità
di generare ulteriori conflitti di allocazione per altri allievi. In questo contesto e,
soprattutto, in mancanza di informazioni certe sugli effetti collaterali di un
eventuale spostamento, non credo che questa strada sia opportuna. Le suggerirei di studiare
una riallocazione del suo programma di esami valutando anche le date degli altri appelli
di Analisi II oppure spostando al secondo appello Teoria dei Sistemi.
#33
Vorrei esprimere il mio apprezzamento in merito alla visione, a lezione, del video
sul tema della geometria frattale. Al fine di, non approfondire, ma quantomeno sfiorare
le tematiche presentate, potrebbe consigliare una bibliografia minima,
o altro materiale utile (raccolte di algoritmi, software)?
(Fri Dec 17 16:19:35 1999, Carlo Moretti)
Le consiglio di consultare la
pagina inserita
dal prof. Alberto Strumia sul server del CIRAM, dedicata all'argomento
di suo interesse. Può poi rivolgersi, per ulteriori approfondimenti,
allo stesso prof. Strumia che si interessa da tempo in maniera specifica
dei frattali. Un ulteriore link di interesse potrebbe essere il seguente:
http://www.tele.unit.no/signal/icassp95/html/ic95s035.htm.
#34
Vorrei chiederle come posso fare per reperire il suo libro di test commentati e risolti,
visto che non è più in stampa. Avrei pensato di effettuare delle fotocopie dal libro
di un mio amico, ma non credo sia molto corretto nei suoi confronti e nei confronti del
libro scientifico. (Mon Dec 20 09:27:53 1999, M.P.)
La prima edizione del libro da lei citato è, in effetti, esaurita e dato che
l'editore non ci ha informati per tempo, non è stato possibile predisporre
per il corrente anno accademico una nuova edizione corretta e aggiornata
agli attuali contenuti del corso. Penso non sia difficile reperire una copia
di questo testo sul mercato dell'usato o farsela prestare da un collega
che abbia già sostenuto l'esame. Varie copie sono poi disponibili presso
la Biblioteca Gian Paolo Dore e presso quella del DEIS.
#35
Vorrei sapere se è possibile effettuare la consegna del questionario relativo al server
dopo la chiusura della lista d'esame (4 Gennaio), in caso contrario dovrei tornare a
Bologna prima del previsto. (Graziano Clementelli, Wed Dec 29 19:15:03 1999)
Certamente. Se lo desidera può consegnarlo anche il giorno della prova scritta.
#36
C'è un modo per poter scrivere formule matematiche inviando una domanda?
(Alessandro Caselli, Wed Dec 29 21:47:08 1999)
Purtroppo la composizione di formule matematiche in HTML (che poteva venire usata
come standard di trasmissione in vista della loro inserzione su server Web), pur
proposta a livello di standard, non ha mai trovato implementazione. Si potrebbe
allora utilizzare una composizione in TeX o in LaTex (che rappresentano lo standard
internazionale per la composizione di testi matematici) ma questo potrebbe facilmente
portare a difficoltà di compilazione da parte di chi riceve il file (problemi di
compatibilità delle fonti usate, pacchetti di macro ecc.). Si può, infine, inviare
il file (comunque generato) nel formato standard PDF (Portable Document Format)
ma in una pagina HTML si potrebbe inserire solo un link ad un file di questo tipo.
Infine esiste
software di "conversione" da LaTex a HTML che genera una immagine (gif) inserita nel testo
per tutti i simboli e caratteri matematici; si tratta di una discreta soluzione per
testi di modesta lunghezza ma richiede la conoscenza del LaTex e vari strumenti
software da parte di chi prepara il testo. Ho adottato una soluzione di questo tipo
(pur senza usare software specifico) per inserire alcuni caratteri nella sezione
Autovalutazione.
#37
Il giorno 3 gennaio 2000 ho inviato la richiesta di cancellazione dalla lista per l'appello dell'11
gennaio. Ho ripetuto la richiesta anche il giorno successivo. Desidero essere cancellato dalla lista!
(Tue Jan 4 15:59:33 2000, Luca Scalorbi)
Le è certamente sfuggito il motivo per il quale nella pagina contenente la lista degli appelli
compare la scritta "Aggiornata al .....". Questo è dovuto al fatto che preferisco aggiornare
la lista personalmente, dopo un opportuno controllo e non in maniera automatica (capita infatti
che ci sia qualche inesperto che si mette in lista più volte o che usa il tasto di messa in
lista senza inserire i dati ecc.). Non eseguo questa operazione quotidianamente dato che
questo non è affatto necessario; chi si è messo in lista o si è cancellato dalla lista
ha infatti ricevuto una regolare ricevuta di ritorno dal server in tempo reale ed è certo
che l'informazione trasmessa è registrata sui dischi del server.
Se la data relativa all'ultimo aggiornamento non è successiva a quella dell'invio è ovvio che
le informazioni trasmesse non sono state inserite ed è del tutto inutile ripetere l'invio più volte
come ha fatto lei dato che ciò non influisce in alcun modo sulla data dell'aggiornamento
successivo.
#38
Sto preparando l'esame per l'appello di febbraio ed ho il seguente problema (presente del resto anche
a dicembre-gennaio, mentre preparavo l'appello di gennaio saltato causa influenza):
il libro dei test è in ristampa (pertanto non acquistabile, e non è dato sapere quando lo sarà) e
non è presente in biblioteca (ce ne era una sola copia, trafugata e mai ricomprata nel '95).
Vorrei sapere cosa devo fare. (Fri Jan 28 11:53:36 2000, Alessandro Pedori)
Per la verità il libro non è neppure in ristampa dato che, avendo una certa età, richiede un
adeguamento ai contenuti attuali del corso; questa operazione non ha potuto venire effettuata
per tempo perché l'editore non ha informato gli autori che le copie a magazzino stavano
per terminare. Se non riesce a trovarne una copia sul mercato dell'usato o a farsene
prestare una copia può comunque consultarlo nella biblioteca del DEIS dove ne risultano
disponibili cinque copie (sempre che nel frattempo non siano state trafugate!).
#39
Vorrei chiedere che venisse messo un altro appello a Febbraio oltre a quello dell'8.
La mia richiesta è motivata dal fatto che tale appello è troppo anticipato (a mio avviso)
per essere l'ultimo della sessione. Dovendo infatti fare i conti anche con altri esami la
mia principale difficoltà (e anche quella di altri miei colleghi) è la mancanza di tempo
sufficiente a completare la preparazione in modo adeguato. Per questo motivo riterrei
indispensabile l'istituzione di un altro appello la cui data non dovrebbe per forza essere
fissata nel mese di Marzo (perchè come lei ha già fatto notare in una FAQ precedente, non
ci sarebbe la disponibilità di aule), ma alla fine di Febbraio. Con la speranza di non
dovere aspettare Giugno per avere un'altra possibilità, la ringrazio comunque per la
disponibilità. (Tue Feb 1 17:22:11 2000, Guglielmo Ubaldi)
Purtroppo le aule non sono il solo fattore limitante; le scarse risorse disponibili per
un carico didattico gravoso che si aggiunge agli impegni di ricerca e a tutti gli
altri impegni in ambito di Ateneo impediscono, a causa anche del notevole impegno
richiesto dalla struttura delle prove, di prevedere ulteriori scritti. Esiste
tuttavia una possibilità, che vi ho segnalata anche a lezione, per sostenere la
prova in una data arbitraria: consiste nello svolgere la prova scritta obbligatoria
in una delle date previste per l'appello di proprio interesse e nel sostenere la
prova orale successivamente (nell'ambito, ovviamente, della stessa sessione).
Posso fissare le prove orali in qualunque giorno di interesse degli allievi
(compatibilmente con gli altri impegni) e, come lei certamente sa, l'ammissione
alle prove orali non è condizionata da una sufficienza nella prova scritta.
#40
E' possibile prendere visione di altri corsi via Internet, ad esempio Storia Medioevale?
(Tue Mar 7 15:09:40 2000, Nicoletta Fortunato)
Non saprei indicare un elenco di corsi per i quali sia possibile farsi un'idea
dei contenuti, delle prove di valutazione e di altri elementi visitando siti
Web specifici ma sono senz'altro molti. Le consiglio di partire, nella ricerca,
dal sito di Ateneo (www.unibo.it) passando
ai server delle varie Facoltà e dei Dipartimenti. Sono certo che riuscirà a
trovare molte informazioni.
#41
Sono iscritto al terzo anno, del corso di Ingegneria
Informatica per una seconda laurea. Non ho la possibilità di frequentare per cui
grazie alle informazioni qui disponibili ho cercato di acquistare i volumi consigliati
per la preparazione. Chiedendo in libreria, mentre il testo di teoria è
presente, i due volumi per gli esercizi, sembra che siano in ristampa e non saranno
disponibili sino a Settembre-Ottobre. Ciò rende chiaramente complicata la preparazione.
Pur consapevole che questo problema non dipende da lei volevo solamente conoscere se
fossero disponibili delle copie di quesi volumi presso il vostro istituto ed inoltre
se è possibile avere delle copie dei temi d'esame proposti negli scorsi appelli con
le soluzioni. (Tue Jun 20 14:12:01 2000, Rolando Calabrese)
Il testo relativo ai test è esaurito ed è in preparazione una versione aggiornata
che dovrebbe essere disponibile in libreria entro settembre. La mancata informazione,
da parte dell'Editore, dell'esaurirsi della versione attuale ha determinato questa
interruzione nella disponibilità; sono tuttavia disponibili copie del testo sia
presso la biblioteca del Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica
che presso quella centrale della Facoltà. A quanto mi risulta il testo degli esercizi
dovrebbe, invece, risultare ancora disponibile. Per quanto riguarda, infine, altri
materiali didattici, tutto quello che viene reso disponibile è presente sul
server.
#42
Buongiorno, volevo chiederLe se il suo libro Teoria dei Sistemi, Test Commentati e Risolti
(S. Beghelli, R. Guidorzi) è ancora disponibile. Infatti, quando sono andato a comprarlo mi è stato
detto che, benché ce ne fosse ancora richiesta, non viene più stampato oramai da parecchio tempo.
La cosa mi ha lasciato piuttosto perplesso, visto che non ho trovato indicazione alcuna a riguardo
nella pagina relativa ai libri di testo!Come devo comportarmi quindi?Purtroppo, ho cercato nel suo
sito qualcosa di alternativo, ma non ho trovato nulla di altrettanto valido seppure vi siano alcune
interessanti sezioni... Visto che Lei è molto sensibile al problema dei libri (e relativo costo!),
non crede che sarebbe opportuno mettere a disposizione degli studenti più materiale consultabile
liberamente sul suo sito proprio per ovviare tale inconveniente? (Thu Aug 31 08:44:21 2000,
Stefano Bragaglia)
Le copie disponibili sono terminate all'inizio del 2000 perché l'editore non ha tenuto informati
gli autori delle giacenze. Tale testo sarà di nuovo disponibile prima dell'inizio del corso
relativo all'A.A. 2000/2001.
#43
Ho seguito il suo corso tenuto nell'anno accademico 1999/2000. Ho partecipato a tutte le lezioni tenute
sia da lei che dall'ing. Diversi tranne una, quella del 16/12/99. Mi rendo conto che forse è una richiesta
un po' brigosa, ma lei sarebbe in grado di dirmi quali argomenti (in maniera più o meno precisa) sono stati
trattati nel corso di quella lezione? Più che altro per capire se nella visione d'insieme della materia ho
perso un passaggio importante oppure facilmente integrabile con il resto. Gradirei anche che non fosse
visualizzato il mio nome sul server, nel caso in cui la mia domanda venga inserita nelle FAQ.
(Sun Sep 3 15:25:08 2000)
Risposte a domande di questo tipo non hanno alcun interesse generale e non possono venire inserite
nelle FAQ. Per l'informazione che le interessa la prego quindi di passare direttamente da me
(se avesse lasciato l'indirizzo di e-mail le avrei potuto rispondere direttamente).
#44
Gentile professore, sono uno studente che quest'anno frequenterà per la prima volta il terzo anno
di Ingegneria Informatica e, dato che ho alcuni esami da preparare, non so se seguirò il suo corso di
Teoria dei Sistemi. Visto allora che il corso di Ingegneria Informatica è cambiato e che
la sua materia è presente solo a Ingegneria Informatica, mi chiedevo se il prossimo anno
il suo corso sarà ancora attivo con regolare svolgimento delle lezioni per gli studenti un
po' in ritardo con gli esami oppure se sarà chiuso. E in quest'ultima eventualità bisognerà
quindi studiarsi la materia per conto proprio? La ringrazio in anticipo se vorrà
rispondermi, dato che è un problema da me molto sentito. (Wed Sep 6 17:04:59 2000,
Vincenzo Di Nicola)
Nel nuovo ordinamento degli studi Teoria dei Sistemi sarà presente ma non con gli stessi contenuti;
ovviamente la vecchia versione non potrà venire ripetuta per attendere chi non la ha seguita
nel periodo previsto dal suo curriculum. Tali allievi avranno solo la facoltà di sostenere il
relativo esame.