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#1 Quando nei test ci si trova a dover valutare la verità di espressioni del tipo: "È possibile ...espressione...", essa si intende vera quando:

a) È sempre possibile eseguire l'azione descritta da espressione;

b) È possibile che accada di poter eseguire l'azione descritta da espressione, cioè a volte è possibile, magari in base a delle ipotesi né escluse né assicurate.

Il caso del primo test del cap. 6 del testo Teoria dei Sistemi: Test commentati e risolti pare indichi il caso a). È vero? Inoltre esaminando altri test la situazione "a volte è possibile ..." è sempre descritta da una espressione del tipo "può essere possibile" o equivalentemente "può non essere possibile", mentre "è sempre possibile" è scritto più brevemente "è possibile". Esiste questa tacita regola? (Paolo Bastia)

Non vengono applicate regole occulte; la risposta corretta è pertanto, come da lei indicato, la a). Per evitare ogni dubbio anche ai più distratti vengono spesso usate espressioni poco compatte ma assolutamente inequivoche come quelle riportate.

#2 Per la fase orale dell'esame è sufficiente la conoscenza dei risultati che ci sono stati presentati a lezione, oppure no ? (Stefano Ruviero).

La parte orale dell'esame riguarda gli argomenti trattati durante il corso (lezioni ed esercitazioni); anche le dimostrazioni richieste sono limitate a quelle fornite durante le lezioni.

#3 Ha avuto occasione di citare Karl Popper e Guglielmo da Occam circa il fatto che il modello migliore sia il più semplice, ma cosa si può dire della affermazione, contenuta in Umberto Eco, (Il pendolo di Foucault): "Per ogni problema complesso esiste una soluzione semplice, ed è quella sbagliata." 8-)) (Stefano Ruviero)

Per chiarire meglio il contesto del rapido accenno fatto a Karl Popper e a Guglielmo da Occam le riporto alcuni paragrafi da un testo che sto scrivendo:

It has already been observed that mathematical models limit their description to the quantitative links established by real systems between their measurable attributes so that they constitute, in any case, only partial descriptions. The asymptotic evolution of science has however canceled also the illuministic illusions on the possibility of achieving exact descriptions of reality. Even the relations accepted as laws of nature can be considered, at most, as models not yet falsified. Newton's law of motion is a good example of the extended acceptance of a mathematical relation as an absolute description of a phenomenon before its falsification, but it's also a good example of the excellent accuracy of a simple model in describing a very large range of situations.
Many phenomena are simply too complex to be described in the details by manageable models and/or are not ruled by any definite law of nature (e.g. national economies). The construction of mathematical models should thus be ruled by usefulness criteria more than by (always relative) truth criteria.
The inherent approximations associated to models outline that different models of the same system can be used for different purposes (interpretation, prediction, filtering, diagnosis, simulation) optimizing their performance for these tasks. The criteria to compare and select models have, consequently, both a philosophical and a practical importance. A well known criterion is the "razor of Occam" due to William of Occam (1290-1350), establishing that the simpler among the models accounting for the same phenomenon must be preferred. This principle certainly helped the acceptance of the model proposed, for the solar system, by Copernicus who, prudently, emphasized that his heliocentric model should have been considered only as an exercise to obtain in a simpler way the results of the officially accepted Ptolemaic model.
A different formulation of the parsimony principle can be found in the work of Popper (Conjectures and refutations, Harper and Row, London, 1963) asserting that among the models explaining the available observations, that to be preferred is the model explaining as little else as possible (most powerful unfalsified model). The parsimony principle is supported not only by philosophical arguments (and by common sense) but also by mathematical arguments that show how increasing model complexity leads, when the models are deduced from uncertain data, to corresponding increases in the uncertainty of their parameters.

Né Popper né Guglielmo da Occam affermano, in assoluto, che il modello più semplice sia il migliore; Guglielmo da Occam afferma semplicemente che a parità di capacità interpretativa va preferito il modello più semplice mentre Karl Popper afferma che va preferito il modello, non contraddetto dai dati, la cui capacità interpretativa sia il più possibile circoscritta ai dati disponibili. Tali conclusioni sono congruenti con il principio di parsimonia utilizzato nell'identificazione dei sistemi dinamici e basato su criteri matematici ben precisi (covarianza della stima dei parametri). Il confronto tra più modelli per stabilire quale sia il migliore richiede poi l'introduzione di una funzione costo, inevitabilmente legata alle finalità di uso del modello; si tratta quindi di un concetto relativo. Per quanto riguarda, infine, l'affermazione di Umberto Eco, mi sembra che possa venire interpretata come un avvertimento a non farsi troppe illusioni sulla possibilità di risolvere problemi complessi con strumenti inadeguati. ;-))

#4 Sono iscritto al corso di laurea in Ingegneria Informatica all'Università di Benevento. È possibile ottenere risposte su argomenti relativi al Controllo dei Processi? (Gianfranco De Luca)

Questo server è stato attivato come strumento ausiliario per il corso di Teoria dei Sistemi tenuto presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bologna; gli argomenti trattati si riferiscono quindi, in generale, ai contenuti di questo corso. In linea di massima rispondo alle domande, anche di allievi di altre università, attinenti al programma del corso o che ritengo possano comunque risultare di interesse per gli allievi.

#5 Sono stato un suo allievo qualche anno fa, ora sono già laureato e girovagando per Internet mi sono imbattuto in questo server Web. Qualcosa non va. Nel 1994 sono stato per 5 mesi all'Università di Eindhoven (che Lei conosce bene) e ho lavorato nel gruppo di Information Theory come laureando ospite. In quella occasione mi ha favorevolmente colpito l'approccio amichevole e spontaneo tra studenti (a vario titolo) e docenti (alcuni dei quali noti nel mondo). Due volte al giorno si beveva caffè insieme. Spesso al termine della giornata io e un mio collega si invitava il "Prof." a bere una birra insieme. Al mio arrivo in Olanda il mio Prof. mi ha invitato a cena a casa sua insieme alla sua famiglia. Perchè tutto ciò in Italia non succede?? Perchè i nostri prof. sono così asettici, a tal punto da diventare virtuali via Internet? Cosa ha in più un Prof. rispetto ad un freddo libro o una pagina WEB? Saranno le macchine i futuri interlocutori dei miei figli? Mi farebbe piacere avere la sua opinione in proposito. (Franco Casadei)

Condivido il suo apprezzamento per lo spirito di collaborazione tra docenti ed allievi che lei ha riscontrato alla Eindhoven University of Technology dove, effettivamente, sono stato molte volte e dove ho vari stimati amici e colleghi (se, nelle sue navigazioni, avrà occasione di visitare un'altra sezione di questo server http://sting.deis.unibo.it/simonet/, potrà rendersi conto di come vi siano tuttora rapporti di cooperazione, nell'ambito della ricerca, tra l'Università di Bologna ed il Politecnico di Eindhoven). Aggiungo che ho ospitato a Bologna studenti di Eindhoven e che abbiamo avuto modo di confrontare insieme le diverse modalità di preparazione del caffè nei due paesi ed anche i piatti tipici. Devo anche aggiungere che ho trovato situazioni molto simili nelle varie università che ho avuto occasione di visitare, anche se con connotazioni legate al carattere delle società nelle quali erano inserite. Cosa distingue dunque le nostre università da altre, sul piano dei rapporti tra docenti ed allievi? È abbastanza facile individuare uno degli aspetti rilevanti, cioè il rapporto tra numero di allievi e di docenti che, nelle università italiane raggiunge talvolta valori pari a 4 o 5 volte quello massimo ammesso altrove. È evidente come ad un docente con un carico, ad esempio, di 500 esami, resti poco tempo per il caffè. Vengo adesso alla parte più curiosa della sua lettera; curiosa perché l'interpretazione data alla introduzione di un server Web nell'ambito di un corso è... sfasata di 180 gradi rispetto alle finalità reali e rispetto alla interpretazione data dagli allievi che lo utilizzano. Vediamo allora insieme, quali sono i momenti che caratterizzano una didattica efficace e quali motivi rendano insostituibile, in questo contesto, il rapporto diretto tra docenti ed allievi. Il primo momento è quello espositivo, nel quale il docente espone agli allievi un certo corpo di conoscenze, già perfettamente definito nella didattica tradizionale (ex-cathedra), più aperto nel contesto dell'approccio noto come situated learning o problem solving nel quale una parte importante delle conoscenze da acquisire deriva dalla elaborazione, da parte dell'allievo, delle nozioni di base e dei problemi che gli sono stati trasmessi. Per l'efficacia di tale fase è indispensabile l'interazione tra docente e allievi senza la quale il docente non può adeguare la propria esposizione al background di conoscenze degli allievi; i tentativi di sostituzione, in questa fase, di un (buon) docente con una macchina o di utilizzare canali di comunicazione unidirezionali (trasmissioni televisive, cassette ecc.) si scontrano con i pericoli della incompletezza e della... tediosità. Il secondo momento è quello dell'interazione dell'allievo con le nozioni che gli sono state trasmesse; in questa fase possono risultare utili tutti gli strumenti in grado di approfondire questa interazione (ambienti di calcolo specifici, problemi da risolvere, test ecc.). In questa fase non vi è interazione diretta tra docenti ed allievi. L'ultimo momento riguarda l'interazione tra docenti ed allievi dopo l'interazione degli allievi con la materia, con la duplice finalità di valutare i risultati ottenuti e di implementare le azioni correttive eventualmente necessarie. Questa importante fase è spesso assente nelle nostre università a causa della incongruenza tra la durata effettiva dei curricula e la loro durata teorica (mi riferisco a ingegneria) che porta l'allievo a dilazionare (a volte di anni) lo studio della materia rispetto al momento espositivo; un ulteriore fattore che limita questa interazione è il già ricordato rapporto sfavorevole tra numero di allievi e di docenti. Dopo questa breve analisi dovrebbe risultare più chiaro il motivo della sperimentazione di uno strumento bidirezionale così flessibile come il server Web per innalzare il livello della didattica aumentando l'interazione tra docenti ed allievi nel terzo momento della didattica. I suoi timori avrebbero un fondamento se si inseguisse l'utopia di sostituire un docente con una macchina, ma questo non è proprio il caso di questa sperimentazione. Come le è noto, se ha seguito il corso di Teoria dei Sistemi, ho sempre ricevuto gli allievi in qualunque momento e tutto questo non è cambiato; la invito quindi ad esaminare con attenzione il contenuto del server, a confrontare quanto vi trova (documenti e servizi) con quanto era disponibile quando lei ha frequentato il corso ed anche a trasmettermi le osservazioni che possono consentire di migliorare questo servizio.
La mia visione del ruolo delle macchine nel nostro futuro è, poi, più ottimistica della sua. Le macchine, come ogni strumento, non sono valutabili sul piano etico; solo l'uso che ne facciamo lo è. Così Internet, certamente un grande traguardo, può venire utilizzata per le finalità più diverse, dalle più nobili alle meno confessabili; la scelta però è solo nostra.
Un'ultima informazione: ho raccolto le opinioni degli allievi che hanno utilizzato questo server nel contesto del corso mediante un semplice questionario i cui risultati saranno posti, appena pronti, sul server; avrà così modo di confrontare la sua opinione con quella degli utenti di questo servizio.

#6 Vorrei sapere come accedere da casa, attraverso l'utilizzo di un PC, al server ove sono ubicati i risultati delle prove di esame evitando, in questo modo, di dovermi recare in sede. (Uno studente lontano)

Un collegamento al server Web del corso richiede l'accesso (full) a Internet; esistono al riguardo molti service provider che offrono tali collegamenti a tariffe ragionevoli e mi è stato detto che alcuni di questi offrono tariffe ridotte agli studenti universitari su presentazione di fotocopia del libretto. Attualmente poi è frequente incontrare, nelle riviste del settore, offerte di collegamenti gratuiti per periodi variabili da una settimana a tre mesi; molti allievi del corso si sono avvalsi di queste possibilità. Un'ultima possibilità di accesso parziale (ai soli testi presenti sul server), del tutto gratuita, consiste nel collegarsi ad uno dei modem su Almanet (051/259112) utilizzando la password ALMA, selezionando poi l'opzione "go" (comando G) ed inserendo, alla richiesta della URL, l'indirizzo del server (http://sting.deis.unibo.it/tds/). Tale collegamento può venire effettuato con l'hardware ed il software in suo possesso (modem a 2400 bps e Telix).

#7 Ho provato ad iscrivermi all'appello del 27/2, ma ho visto, dopo 2 giorni dalla data di iscrizione, che la lista degli studenti iscritti non era ancora stata aggiornata. Sono comunque già iscritto? (Federico Guzzini)

L'iscrizione, come la cancellazione, avviene in maniera del tutto automatica attraverso il server che rilascia, per ogni operazione completata correttamente, una ricevuta di ritorno costituita dal messaggio di conferma dell'operazione che appare sullo schermo. La inserzione delle liste acquisite dal server tra le informazioni visualizzate è invece una operazione che avviene, di proposito, previo controllo e che viene effettuata periodicamente per consentire agli allievi di verificare, prima della prova scritta, la loro corretta inserzione nelle liste.

#8 Non riesco ad accedere al sottodirettorio contenente la prova di autovalutazione che mi è stata assegnata (.../tds95/ac230 ): il server mi risponde con indirizzo non trovato. Mi sto preparando per il secondo appello: forse sono arrivato troppo tardi? (Alessio Cacitti)

Sì.

#9 Mi permetto di inserire questo messaggio in questa sezione di domande e risposte anche se non si tratta di una domanda ma, piuttosto, di un commento personale. Come ha fatto il sig. Franco Casadei, anche io, girovagando su Internet, ho fatto una visita al sito del prof. Guidorzi, spinto da una grande curiosità avendo sostenuto questo esame ormai tre anni or sono. Ebbene, contrariamente a quanto sostiene il sig. Casadei, mi schiero completamente dalla parte del prof. Guidorzi, e ritengo questa sperimentazione via Internet uno strumento veramente formidabile. Credo inoltre che questo tipo di rapporto fra docenti e studenti sia destinato a diventare uno strumento insostituibile nel momento in cui la Telecom si deciderà ad introdurre le tariffe forfettarie come già avviene in altri stati. Solo allora tutti gli studenti potranno avere accesso alla rete a condizioni favorevoli, senza avere il terrore della bolletta milionaria alla fine del bimestre. I miei complimenti professore e un invito a proseguire su questa strada. (Moreno Bondi)

La ringrazio della visita e dell'apprezzamento. Aggiungo che il suo punto di vista è condiviso dagli allievi che, nel corrente anno accademico, hanno utilizzato il server come strumento didattico; metterò sul server, in tempi che spero brevi, i risultati del questionario che gli allievi hanno compilato, su tale argomento, al termine del corso. Per quanto riguarda, infine, le modalità di accesso, è certamente auspicabile, in generale, una politica che porti ad una maggiore possibilità di fruire delle risorse di Internet; nell'ambito di molte Facoltà si sta valutando quali soluzioni risultino più idonee per consentire agli allievi l'accesso alle risorse disponibili in rete.

#10 Sono uno studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni del terzo anno. Ho partecipato ieri alla conferenza a Chimica Industriale su Internet e dintorni e l'ho trovata molto interessante. Per quanto riguarda il suo intervento sono convinto che pochi professori, oggi, dimostrino l'interesse e l'impegno che ha lei nello sviluppo di nuove forme di didattica. Sono rappresentante degli studenti in CdF e in Commissione Didattica e ho imparato che tutte le iniziative che comportano un carico di lavoro in più partono già con un grosso handicap: intendiamoci, questo vale sia per i professori che per gli studenti. Vengo al punto. Il punto dolente dell'iniziativa che lei ha portato avanti è l'utilizzazione. In Facoltà non esistono stazioni dedicate all'utilizzo del Web, e credo che sarebbe irrealizzabile, per ora, proporre una cosa di questo tipo. Dunque per accedere alle informazioni sul suo corso bisogna avere un abbonamento Internet che costa circa 300.000 annue. Oppure bisogna essere residenti nel comune di Bologna (sempre che Iperbole permetta l'accesso al server del corso), ma anche così solo una piccola fetta dei suoi studenti potrebbe accedervi, discriminando tutti gli altri. Si è valutata quindi la possibilità di dare un accesso dall'esterno a tutti gli studenti di ingegneria limitatamente al periodo di iscrizione universitaria? Mi piacerebbe avviare una discussione costruttiva per portare avanti proposte in commissione didattica. Mi può rispondere all'indirizzo impegno@ecn01.cineca.it specificando che il messaggio è per Francesco Girelli, non ho infatti una e-mail, nonostante le tre richieste avanzate al Centro di Calcolo, alle quali è stato risposto che il Centro, per ora non può accettare un ulteriore sovraccarico della rete(?!?!). Sto comunque concludendo un accordo con la nonna di una amica, residente nel Comune di Bologna.... La ringrazio fin d'ora per il tempo che mi concederà.
P.S.: Non so se è stato un mio problema, ma non sono riuscito ad accedere alla sua pagina Web navigando da www.unibo.it, ho cliccato didattica, poi corsi e diplomi ma non c'era niente, l'ho trovata infine con il webcrawler con "Teoria dei Sistemi". (Francesco Girelli)

La ringrazio, innanzitutto, per l'apprezzamento della sperimentazione che ho svolto, che ha raccolto anche il favore degli allievi del corso di Teoria dei Sistemi. Data la rilevanza dei problemi che lei pone e l'impossibilità, per mancanza di tempo, di trattarli nella conferenza svolta alla Facoltà di Chimica Industriale, ritengo opportuno porre il testo della sua mail e la risposta sul server.
Vengo ora all'argomento principale, l'accesso al server, descrivendo quali misure ho adottato, durante lo svolgimento del corso, per consentire agli allievi l'accesso e quali vie gli allievi abbiano utilizzato per accedere dall'esterno della Facoltà. Gli allievi del corso hanno avuto password personali per l'accesso a Internet nel LAB2. Un ulteriore canale di accesso sempre disponibile (lo è tuttora) è costituito da un personal computer posto all'interno del DEIS (di fianco alla porta del mio studio); gli allievi non hanno quindi incontrato particolari problemi di accesso dall'interno della Facoltà. Per l'accesso dall'esterno molti allievi si sono avvalsi delle offerte gratuite temporanee di vari service provider e dell'accesso (in sola modalità testo) attraverso i modem del CIB (veda, a tale riguardo, anche la domanda 59).
Il problema dell'accesso ad Internet dall'interno della Facoltà è tutt'altro che insolubile; nella sala Personal Computer del Centro di Calcolo, 22 macchine sono (già da quando ero Direttore del Centro, quindi da quasi quattro anni) pronte per la connessione ad Internet (basta caricare un browser) e potrebbero essere rese operative in meno di una giornata. Il problema non è quindi tecnico ma di gestione di una risorsa (l'accesso ad Internet) in maniera equa e finalizzata alle esigenze della didattica. Naturalmente l'adozione dei server Web come strumenti didattici da parte di altri docenti (le segnalo, al riguardo, la sperimentazione che il prof. Maurelio Boari sta effettuando nell'ambito del corso di Calcolatori Elettronici II, http://www-lia.deis.unibo.it/Courses/CalcEle2/) renderà necessario un incremento delle risorse di connessione. Le posso tuttavia assicurare che questo problema è considerato con attenzione nell'ambito della Facoltà e che il Preside vede con favore uno sviluppo in questa direzione; il contributo degli allievi alla individuazione delle forme più efficaci per rispondere a queste esigenze è, naturalmente, molto importante.
Trasmetterò infine copia della sua mail al responsabile del Web di Ateneo per l'inserzione, se lo riterrà opportuno, dell'indirizzo del server del corso di Teoria dei Sistemi.

#11 Se faccio l'esame il 18 giugno e non riesco a passare poi posso rifare l'appello in luglio?

Per avere una risposta è sempre necessario fornire il proprio nome e la propria matricola.

#12 È possibile stampare i file PDF che riguardano appunti sulla stabilità dal computer vicino al suo studio? In che modo? (Saverio Tassinari)

Per effettuare una stampa dei file PDF è necessario disporre del software Acrobat Reader (distribuito gratuitamente dalla Adobe) e, naturalmente, di una stampante. Il PC da lei citato non è dotato di stampante.

#13 Mi permetto nuovamente di inserirmi nella sezione Domande e Risposte del corso di Teoria dei Sistemi poiché, anche se studente fuori corso ed avendo sostenuto il suo esame ormai tre anni fa, ritengo il sito di Teoria dei Sistemi uno dei migliori in assoluto e per questo le rinnovo i complimenti come del resto già feci alcuni mesi fa. Mi permetto di farle una domanda, anche se non relativa al corso, certo di avere una risposta da parte sua: è possibile avere tramite la nostra università un indirizzo personale di posta elettronica? Se si, le sarei grado se volesse gentilmente descrivermi nella sua risposta come fare per ottenere la casella di e-mail e se questa viene fornita gratuitamente o meno. La ringrazio anticipatamente e le porgo i miei saluti più cordiali. (Moreno Bondi)

Il suo apprezzamento per l'uso del server Web come strumento didattico è condiviso, come può constatare esaminando i risultati del questionario, dagli allievi che lo hanno utilizzato nello scorso anno accademico; sulla base delle indicazioni che mi sono pervenute sto sviluppando la versione per il nuovo anno accademico che utilizzerà alcune caratteristiche più avanzate degli attuali browser.
Il problema della posta elettronica è stato sollevato anche in passato da vari allievi. Attualmente non è prevista la concessione, da parte dell'università, di tale servizio agli allievi; il problema, d'altronde, non è di soluzione così immediata, dati i numeri in gioco. Qualora lei sia residente a Bologna può chiedere la concessione (gratuita) di un indirizzo di e-mail al Comune; alcuni allievi non residenti a Bologna hanno utilizzato egualmente questo canale grazie all'aiuto di parenti o conoscenti residenti a Bologna e non interessati ad utilizzare personalmente tale opportunità. Trasmetto copia della sua mail al Prof. Maurelio Boari, Presidente del Comitato Scientifico di Sviluppo dei Servizi Informatici di ateneo, che ha ben presente il problema. Nella versione del server che sto preparando penso poi di inserire uno spazio di dialogo aperto a tutti coloro che intendono discutere problemi relativi al nostro ateneo; un argomento certamente attuale è proprio quello dell'accesso ad Internet ed al servizio di posta elettronica da parte degli allievi.

#14 La teoria dei sistemi è molto interessante (anche se un po' complicata). In particolare è notevole la potenza degli strumenti messi a disposizione da tali studi... tanto che mi chiedo come mai solo gli Informatici debbano averne accesso. D'accordo, i risultati principali sono "divulgati" nel corso di Controlli Automatici, ma mi pare ugualmente poco. Ho incontrato anche un piacevole (anche se pesante) libretto intitolato Introduzione al Pensiero Complesso; l'autore dovrebbe essere Edgard Morin. In tale libro si parla molto della Cibernetica e della Teoria dei Sistemi in senso lato. Può darmi altre informazioni sull'argomento? E soprattutto, tali critiche al "pensiero semplificante" sono rimaste tali o hanno prodotto risultati? (Denis Brandolini)

Il corso di Teoria dei Sistemi è stato introdotto alla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bologna come obbligatorio per tutti gli allievi; solo successivamente alcuni settori (Elettronica e Telecomunicazioni) hanno preferito abolire l'obbligatorietà del corso. Non sta a me, in qualità di docente di tale materia, giudicare l'opportunità o meno di questa scelta; in generale tuttavia ritengo più completi i curricula che prevedono basi di conoscenze a spettro ampio rispetto a quelli molto focalizzati su conoscenze specifiche.
La potenza applicativa delle metodologie sviluppate nell'ambito della Teoria dei Sistemi deriva essenzialmente dal loro livello di astrazione cioè dal fatto che, nell'ambito di tale disciplina, non si fa riferimento a sistemi (fisici o astratti) appartenenti a classi specifiche ma ai loro modelli matematici. Naturalmente tutto questo non sarebbe vero se classi relativamente limitate di modelli non fossero in grado di descrivere settori molto ampi della realtà; personalmente trovo questo aspetto di grande portata concettuale oltre che pratica.
Il libro che la ha interessata appartiene essenzialmente alla Filosofia dei Sistemi, settore che ha visto i contributi di molti filosofi, da Aristotele a Karl Popper; le segnalo anche i seguenti testi:
L. von Bertalanffy, General System Theory. Foundations, Development, Applications, George Braziller, New York, 1968.
C.W. Churchman, Filosofia e Scienza dei Sistemi, Istituto Librario Internazionale, Milano, 1968.
K. Popper, Conjectures and Refutations, Harper and Row, London, 1963.

#15 Vorremmo effettuare il download delle Errata Corrige dei libri presenti sul server ma non ci riusciamo. Può consigliare un modo per effettuare l'operazione? (Gianluca Romeo e Fabio D'Angelo)

Le Errata Corrige vengono visualizzate in una finestra separata nella quale non compaiono i comandi del browser; per scaricare i file in questione è sufficiente attivare un link diretto, attraverso il browser, a tali file (occorre, naturalmente, individuare prima il loro indirizzo mediante il comando View). Per rendere il download più semplice anche a chi ha meno esperienza, ho aggiunto, alla finestra che visualizza i contenuti di tali file, gli usuali comandi del browser.

#16 Ho un problema riguardo ai suoi appunti sulla stabilità: dopo averli scaricati, ho tentato di stamparli utilizzando Ghostscript, un programma di stampa compatibile PostScript che ho funzionante sotto Linux. La stampa si arresta a un quarto della settima pagina, e Ghostscript riporta un errore. Tutto ciò sembra sia capitato a più di una persona. Penso che il problema possa essere dovuto a una incompatibilità del formato PostScript, in quanto anche Ghostview, programma di preview postscript di X-Windows, mostra soltanto la prima pagina e non riporta neppure, come fa di solito, i numeri delle pagine in una colonna accanto. Probabilmente il problema si può risolvere distribuendo direttamente la fonte dvi del file, se è stato generato con TeX, così ognuno potrà generare direttamente il file PostScript con Dvips. (Matteo Fortini)

La soluzione più semplice per stampare un file PostScript è ovviamente quella di inviarlo direttamente ad una stampante che utilizzi tale linguaggio. Ghostscript è un ottimo programma (che utilizzo da anni) disponibile in vari ambienti (trovo particolarmente comoda l'interfaccia Gsview per Windows); naturalmente, trattandosi di software distribuito gratuitamente, non si può pretendere la robustezza che dovrebbe avere il software commerciale ed ho notato anch'io alcuni problemi di Ghostscript, in particolare con file di una certa lunghezza. La soluzione che lei propone (distribuzione dei file dvi per testi generati con TeX) è possibile ma richiede, da parte degli utenti, la disponibilità di un programma (come dvips o altri) per la conversione; inoltre inserisco spesso (è, ad esempio, la tecnica che ho utilizzato per la composizione del testo di esercizi) file scritti direttamente in PostScript (le figure, ad esempio) nel file finale e questo rende tutta la procedura un po' troppo complessa per l'utente medio.
Adotterò quindi, in tempi brevi, quello che si sta affermando come standard nella distribuzione di documenti anche complessi su Internet, il Portable Document Format (pdf) che consente sia l'inserzione di link nei documenti che la visione attraverso il browser e la stampa utilizzando software ufficiale (Adobe Acrobat) distribuito gratuitamente.

#17 Ho visto con molto piacere la videocassetta sui frattali la settimana scorsa. Sono da sempre affascinato da queste teorie, e mi ha fatto un immenso piacere vedere che finalmente anche in ambito scolastico (con questo intendo unire il mondo della scuola superiore e quello accademico) se ne parla. Purtroppo sono sempre stato un amante platonico nei confronti della geometria frattale, anche perché devo confessare che tutti i miei tentativi di leggere Gli oggetti frattali: forma, caso, e dimensione sono miseramente falliti di fronte a definizioni matematiche che mancavano di collegamenti immediati con le infinite applicazioni che la teoria sembrava rendere possibili, stando a quanto si leggeva sulle riviste scientifiche. A questo proposito si colloca la mia domanda: ho letto su un numero di Scientific American (dovrebbe risalire all'Agosto 1995) che è possibile, con opportuni accorgimenti e sfruttando risultati delle teorie sui frattali, controllare sistemi caotici in modo da farli comportare in maniera ordinata. Si citava l'esempio di una striscia metallica che in un campo magnetico uniforme può vibrare caoticamente (quasi come il sistema convettivo di Lorentz), mentre sottoposta ad un opportuno campo caotico, può assestarsi in una vibrazione periodica. Mi sembra che questa sia un'interessante soluzione ad un problema di controllo, e i problemi di calcolo che esso pone ben si adattano a soluzioni informatiche. Per questo vorrei chiederle se pensa sia possibile, nell'ambito dei corsi del triennio, che si discutano questi tipi di applicazioni. Mi rendo conto che si tratta di argomenti forse un po' troppo "sperimentali" e quindi improponibili spesso in ambito accademico, dove purtroppo le teorie hanno normalmente bisogno di una certa "sedimentazione". La loro grande potenza, però, mi fa rimpiangere di non poterle apprendere seriamente, se non con un lavoro personale. (Matteo Fortini)

Il contenuto della videocassetta sui frattali ed il caos che abbiamo visto nell'ambito del corso aveva lo scopo di sottolineare sia la complessità rilevabile nel comportamento di alcuni sistemi non lineari sia i legami, spesso sorprendenti, tra strutture astratte (matematiche) e realtà fisiche. Se, da un lato, questi aspetti devono indurre ad utilizzare con cautela i modelli semplificati che spesso costruiamo, dall'altro aprono prospettive affascinanti su applicazioni sempre più concrete; si vedano, a tale proposito, quelle nel settore dei mercati finanziari e quelle nella elaborazione e nel filtraggio non lineare di segnali. Il suo interesse per tali settori potrebbe indirizzarla nella scelta del tema per la tesi di laurea o, successivamente, nella scelta del tema da sviluppare nell'ambito del Dottorato di Ricerca.

#18 Vorrei segnalare, a proposito di MATLAB, che nel sito ftp.cnr.it/pub/linux/apps/math/matrix ho trovato la versione per Linux di un programma, Octave, che a detta degli autori è Matlab-compatibile ed è disponibile come eseguibile in formato ELF per Linux o come file sorgenti in Fortran e C++. Ho provato a fargli eseguire alcuni demo per Matlab, ma sembra che abbia dei problemi nell'output di testo, che sembra gestito in modo differente. La parte grafica, invece, pare funzionare, e si appoggia all'ottimo GNUPlot, che deve essere preventivamente installato sul sistema. Guardando qua e là, ho scoperto che fra le funzioni già implementate ve ne sono alcune, come is_controllable() e kalman(), di possibile utilizzazione nel corso di Teoria dei Sistemi. Purtroppo non ho avuto modo di eseguire alcun test sul buon funzionamento del pacchetto, ma conto di tentare al più presto. Se le dovesse interessare e ha a disposizione una macchina Linux, le consiglio di scaricare direttamente l'eseguibile, in quanto ho avuto problemi di librerie nella compilazione del codice C++. (Matteo Fortini)

Tra i tanti pacchetti di software che è possibile reperire su Internet ne esistono alcuni simili o parzialmente compatibili con MATLAB. Octave è uno dei più noti ed è anche, per quanto mi risulta, affidabile; può trovare documentazione su tale pacchetto in vari siti (consiglio l'uso di un motore di ricerca per la loro individuazione). Un ulteriore recente pacchetto, che pure si avvale di GNUplot, è RLaB; la homepage è su http://www.eskimo.com/~ians/rlab.html. Altri pacchetti che sono stati disponibili per qualche tempo (es MEDAL) non risultano più accessibili. È invece ancora reperibile (http://garbo.uwasa.fi/) quella che viene, impropriamente, considerata una versione public domain di MATLAB; riporto quanto ha scritto al riguardo Cleve Moler, autore della prima versione di MATLAB:

From time to time, I see references to, or get requests for, the "public domain" version of MATLAB. I am the original author of MATLAB, and one of the founders of The MathWorks. I would like to explain how I regard "public domain" MATLAB. There are two versions of MATLAB. I wrote the first, which we now refer to as "classic" MATLAB, over the period from 1977 to 1984, while I was on the faculty at the University of New Mexico. It is an interactive matrix laboratory, written in Fortran, which uses some of the subroutines from LINPACK and EISPACK. I distributed a few hundred copies of the source code, usually charging a small service charge, and including a letter requesting that the code not be redistributed. I never used the term "public domain". The second version, written in C by Steve Bangert and John Little, is the basis for a family of products from The MathWorks, Inc., a company which Bangert, Little and I founded in 1985. These products are called PC-MATLAB, Mac-MATLAB, Pro-MATLAB, etc. I obviously recommend that anyone interested in using MATLAB acquire the MathWorks version appropriate for his or her machine. In addition to my commercial interest, I believe the MathWorks versions are preferable scientifically, educationally, and, in the long run, economically. The MathWorks versions:

* Are faster in execution
* Have much better storage management
* Include powerful graphics
* Are extensible and programmable
* Can be expanded with sophisticated "toolboxes"
* Are supported by scientific software professionals

The only feature of classic MATLAB that is not present in modern MATLAB is the "chop" function which allows the simulation of shorter precision arithmetic. It is an interesting curiosity, but it is no substitute for roundoff error analysis and it makes execution very slow, even when it isn't used. I know of several serious bugs in classic MATLAB, particularly in logical and looping operations, but I don't intend to fix them. In fact, there have been no fixes made to the code since about 1982. I stopped distributing any copies myself. The number of computers for which MathWorks MATLAB is not available is declining as old machines are retired and new machine versions are announced. A few other commercial systems, for example SCT's CTRL-C, are based on classic MATLAB. That's OK. CTRL-C, was done with my permission and it helped establish MATLAB in control and systems engineering. Now the company is a worthy competitor. I realize that classic MATLAB is available on a few bulletin boards and through some "freeware" services. In some cases, unauthorized statements about public domain software are included. I have regarded this as a mixed blessing. It certainly gives the MATLAB approach to computing valuable exposure, but I am afraid that some users of classic MATLAB do not realize how inferior it is to the MathWorks products.

Accanto ai pacchetti che potremmo definire MATLAB-like, che possono cioè venire utilizzati sia in una modalità di comando diretto che attraverso programmi costituiti da liste di comandi, esistono poi librerie di sottoprogrammi, disponibili in vari linguaggi, che, potendo venire compilati, risultano più efficienti e, pertanto, preferibili in applicazioni computazionalmente onerose. La raccolta più nota è costituita dalle Numerical Recipes; la relativa home page, dalla quale è possibile scaricare tanto i listati quanto il relativo libro (stampato dalla Cambridge University Press) si trova su http://cfata2.harvard.edu/nr/nrhome.html.

Nell'ambito del corso di Teoria dei Sistemi preferisco fare riferimento a MATLAB sia per la buona robustezza numerica di tale software sia perché, trattandosi di uno standard internazionale de facto sia a livello accademico che industriale, la conoscenza di tale ambiente risulta vantaggiosa per gli allievi. Va inoltre considerato che, essendo MATLAB disponibile per la virtuale totalità delle attuali piattaforme, un programma sviluppato in tale ambiente può venire utilizzato indifferentemente su un PC, un MacIntosh, una workstation UNIX od un mainframe e che sono disponibili pacchetti specifici che ampliano considerevolmente le possibilità di utilizzazione di MATLAB in settori specifici (es. Controlli automatici, Elaborazione e filtraggio dei segnali ecc.).

#19 Le nostre speranze di avere un accesso Full-Internet finalmente abbondante e veloce sembrano vane (o perlomeno, qualcuno deve aver combinato qualcosa di grosso in brevissimo tempo...). Mi trovo al cospetto di uno dei magnifici Pentium superaccessoriati di proprietà del DEIS, e lui continua a incaponirsi a rispondere soltanto alle richieste rivolte ai server di Facoltà (addirittura non mi rispondono neppure il CIRAM ed il CINECA!). La ringrazio in anticipo per il suo interessamento a renderci disponibile con un minore affollamento le preziose risorse di rete. (Matteo Fortini)

Non mi risulta che si siano verificati abusi nell'uso delle risorse di rete. La decisione di limitare l'accesso ai server della Facoltà è stata presa, a quanto apprendo, dal Direttore del Centro di Calcolo per evitare usi impropri di tale risorsa. Se lo desidera, può contattare direttamente il Direttore del C.C.I.B., prof. Antonio Natali (anatali@deis.unibo.it) per esporgli il suo punto di vista sull'accesso alle risorse di Internet. L'argomento ha, ovviamente, molti aspetti e potrebbe stimolare una discussione in Forum cercando di andare al di là degli aspetti contingenti e di guardare al prevedibile sviluppo dei canali di comunicazione e, soprattutto, alla loro incidenza sulla didattica. Se riuscirò a trovare uno spicchio di tempo vedrò di scrivere un intervento per Forum a questo riguardo.

#20 Mi sono collegato al server di Teoria dei Sistemi per controllare i risultati dell'appello del 24/1/'97 e per mettermi in lista per l'appello del 27/2/'97. Purtroppo, però, nella sezione Esami ho trovato i risultati dell'appello del 26/10/'96 e la possibilità di mettersi in lista solo per l'appello del 24/1/'97. L' URL che ho usato è 137.204.59.100/tds96/. Potrebbe spiegarmi perché non riesco ad ottenere una visione aggiornata del server collegandomi da casa mia, mentre, facendolo dal PC posto accanto al suo ufficio, ce la faccio? (Nicola Garofalo)

Quanto le è accaduto è legato all'uso, da parte di tutti i browser, di una memoria cache (allocata sul disco rigido) ove vengono memorizzati, per un periodo stabilito dall'utente (attraverso le opzioni del browser), i contenuti delle URL visitate. Quando viene richiesta una risorsa, il browser controlla se questa è presente nella cache, e quando questo avviene usa la copia anziché richiederla al server. Lo scopo è, ovviamente, di ridurre il traffico sulla rete e di ridurre i tempi di accesso; il possibile inconveniente è di accedere (come nel suo caso) a contenuti obsoleti. Naturalmente è sufficiente cancellare il contenuto della cache (manualmente o attraverso una delle opzioni del browser) per avere accesso ai contenuti attuali del server; può anche utilizzare il comando Reload che dovrebbe caricare una versione aggiornata di quanto richiesto.

#21 Vorrei chiedere, a nome anche di altri ragazzi, di poter fissare un ulteriore appello nel mese di Marzo. (Filippo Ricci)

Le modalità di svolgimento delle prove scritte non rendono possibile, con le risorse disponibili, organizzare un numero di prove maggiore di quello comunicato durante il corso. Durante il mese di Marzo è tuttavia possibile sostenere la prova orale qualora la prova scritta sia stata svolta in uno degli appelli della sessione invernale.

#22 Volevo chiederle se pensa di riuscire a caricare sul server i testi d'esame degli anni precedenti, che ora sono presenti in formato GIF, in formato PDF prima dell'appello del 4 Giugno. La ringrazio anticipatamente per l'attenzione. (Ludovico Cellentani)

L'operazione da lei indicata è, in effetti, tra quelle previste sia per migliorare la qualità dei testi (attualmente a bassa risoluzione per ridurre le dimensioni dei file) sia per compattare maggiormente le informazioni facilitando il trasferimento via modem delle stesse. Tale operazione, tuttavia, non aggiunge alcuna funzionalità al server e, conseguentemente, ha una priorità piuttosto bassa nell'elenco delle attività previste per i prossimi mesi. Credo quindi che molto difficilmente riuscirò a inserire i nuovi file prima del 4 Giugno.

#23 Ho sostenuto la prova scritta nel primo appello della sessione estiva conseguendo una votazione di 21/30. Nell'eventualità di voler risostenere la prova scritta, vorrei sapere se la cancellazione della votazione precedente avviene al momento dell'iscrizione o della consegna dello scritto. (Andrea Paoli)

Nel momento in cui ci si presenta a sostenere la prova. Questo vale anche in caso di ritiro durante la prova stessa.

#24 Vorrei sapere se per passare l'esame scritto bisogna avere la sufficienza in tutte e due le parti in cui è diviso. Inoltre, dato che una risposta sbagliata comporta una riduzione nella valutazione dello scritto, è meglio rispondere sbagliando o non rispondere proprio? (Marco Golinelli)

La valutazione non è fatta in maniera automatica mettendo sulla bilancia il numero di risposte corrette ed errate ma valutando il quadro globale che emerge analizzando i risultati relativi alle diverse aree tematiche del corso. Tale valutazione richiede, per essere positiva, che non vi siano aree nelle quali l'allievo dimostri di non avere almeno conoscenze di base.

#25 Vorrei sapere se fosse possibile avere le fotocopie dei suoi lucidi. (Alberto Nuzzo)

Il contenuto dei miei lucidi è tratto, in gran parte, dal testo del Prof. Marro ufficialmente adottato; non è quindi possibile distribuire una copia di tali lucidi perché si infrangerebbe, in tale caso, la legge che governa i diritti d'autore. Le parti invece che non sono contenute sul tale testo (es. Filtro di Kalman) o che ho trattato in maniera un po' più allargata (es. stabilità) possono venire liberamente scaricate da questo stesso server ove sono archiviate nel formato standard PDF (Portable Document Format), indipendente dalla piattaforma hardware e software utilizzata.

#26 La mia è una domanda a carattere più filosofico che scolastico. Volevo chiederle, se secondo lei anche l'uomo può essere considerato un sistema. Cioè è possibile che noi rispondiamo agli ingressi in una maniera che, per quanto complessa, è già predeterminata e, eventualmente, studiabile da un'intelligenza superiore? È quindi possibile che il nostro "libero arbitrio" sia solo un'illusione dataci dall'enorme numero di variabili in gioco? (Nazario Cameli)

La sua domanda è tutt'altro che banale ed affronta un problema sul quale più correnti di pensiero hanno dato valutazioni difformi. Restando nell'ambito della Teoria dei Sistemi potrei facilmente eluderla richiamandomi alla definizione formale di sistema: entità, dispositivo o fenomeno la cui evoluzione nel tempo è caratterizzata da più attributi misurabili. È evidente come alcuni degli attributi dello stato umano (emozioni, valutazioni estetiche ecc.) rendano l'uomo non assimilabile a quelle entità che abbiamo definito come sistemi. La sua domanda però non è tanto orientata agli aspetti formali quanto al complesso problema del libero arbitrio e del condizionamento esercitato dall'ambiente circostante sulle persone (ingressi). La mia opinione, strettamente personale, è che tutti subiamo, anche se in misura diversa, un certo condizionamento dalla realtà che ci circonda ma che conserviamo, al livello più profondo, una capacità di valutazione e di azione indipendente. È tale capacità, legata in maniera indissolubile dallo stato di coscienza di sè stessi che hanno gli esseri umani, che rende possibile attribuire una valutazione etica alle azioni e che differenzia gli esseri umani dagli animali. Su un piano puramente fisico si potrebbe anche discutere sulla interazione tra osservatore e fenomeno osservato (principio di indeterminazione) e questo potrebbe portare a confutare l'illusione illuministica di un universo estremamente complesso ma concettualmente prevedibile una volta noto, come diremmo in termini sistemistici, "lo stato iniziale"; questo però è solo uno degli aspetti del problema.

#27 Con riferimento alla R26 nella sezione "temi vari" delle FAQ, vorrei esporre la mia opinione in merito alle considerazioni che Lei fa sulla coscienza di se stessi che gli esseri umani possiedono. Partendo dall'ipotesi che la mente umana sia un fenomeno all'interno del quale non giocano alcun ruolo forze o entità soprannaturali o comunque slegate dal mondo fisico, giungo alla personale convinzione che pensiero, emozioni, e in generale tutte le "attivià mentali" che ci qualificano come esseri senzienti, siano espressione delle reazioni chimiche ed attività elettriche che si svolgono tra i neuroni cerebrali. In altre parole ritengo che, almeno concettualmente, non ci sia nulla di misterioso nel funzionamento del cervello umano: supponendo di conoscere dettagliatamente la chimica dei neuroni e delle altre cellule cerebrali, è automaticamente noto (in linea teorica) il funzionamento di un sistema composto da tali cellule. Il vero problema che si pone è quello della complessità: il numero di interconnessioni tra neuroni è dell'ordine di 10E+15 o superiore (10E9 cellule con 1E3 connessioni ciascuna). Lo studio (e, di conseguenza, la comprensione) di un sistema di tali proporzioni non è, nella pratica, possibile (forse lo sarà in futuro?). In quest'ottica, credo che la coscienza non sia altro che l'ennesima espressione dell'attività biochimica dei neuroni, alla stregua delle emozioni o della capacità di ragionare. Il motivo per cui è così difficile definire la consapevolezza di sè, la coscienza, è che consideriamo il problema dall'interno: un essere umano che affronti tale questione è una coscienza che tenta di definire se stessa. E' come se volessimo studiare il nostro universo dall'esterno: è impossibile perché ne siamo parte; le leggi fisiche non potrebbero apparirci diverse da come sono perché i nostri strumenti di indagine (e, in ultima analisi, noi stessi) sono regolati dalle stesse leggi che vogliamo studiare. Concludo con una riflessione sulla localizzazione delle funzioni cerebrali. Nello studio di alcune abilità mentali proprie dell'uomo, come ad esempio quelle legate al linguaggio, sono state individuate le aree del cervello preposte all'esecuzione di compiti specifici. Vi sono aree dedicate non solo al comando di apparati motori (ad es. il comlesso per la produzione dei fonemi), ma anche preposte all'esecuzione di compiti più "mentali", come la sintesi/comprensione della struttura sintattica di una frase. Non ho mai sentito parlare ricerche che abbiano individuato la sede della coscienza, nel senso di area del cervello preposta alla consapevolezza di sè. Credo che una possibile interpretazione sia questa: la coscienza non è una funzione localizzata poichè è l'insieme dello stato di tutti i vari sottosistemi cerebrali preposti alle diverse funzioni, cioè, in ultima analisi, lo "stato logico" del nostro cervello. (Marcello Romani)

Non essendo la sua una domanda, questa non costituisce una risposta (e, incidentalmente, la discussione potrebbe venire spostata su Forum, ambiente più adatto al confronto di opinioni su argomenti non necessariamente legati ai contenuti del corso). Vorrei tuttavia proporre un paragone, certamente grossolano ed impreciso ma, forse, suggestivo: quello tra l'hardware di un computer (il cervello) e il software in esecuzione sullo stesso (la coscienza). La conoscenza dello stato logico dell'intero sistema (per quanto complesso) consente di determinarne l'evoluzione tuttavia il software è un ospite non generato dall'hardware. Può inoltre modificare se stesso (in maniera prevedibile, d'accordo) o venire sostituito. Il dubbio che voglio sottolineare è in sostanza questo: possiamo ritenere che pensieri, emozioni ecc. siano determinati dal cervello o che il processo che genera tali stati (qualunque sia la sua natura ultima) sia solo ospitato (e, certamente, influenzato) dal cervello?

#28 Vorrei suggerire di adottare il metodo "a somma zero" per la parte dei quiz nell'esame di Teoria dei Sistemi. Questo metodo mi sembra più "equo" nella valutazione dello studente, in quanto è più tollerante del suo con chi sbaglia di poco, ed è più stretto con chi sbaglia di molto. I quiz a somma zero sono tutt'ora utilizzati dal professor Gualandri (Geometria e Algebra, Dipartimento di Matematica), non so se Lei conosce il metodo: si fissa arbitrariamente il punteggio massimo per ogni domanda (Gualandri usa " 2 ", un qualunque altro valore va bene, si normalizza poi il risultato finale) diciamo 2. Ogni domanda quindi può dare allo studente un punteggio da +2 a -2 (anche negativi quindi!). Ognuna delle 4 risposte ha un valore ad essa attribuito. Se lo studente crocetta tale risposta prende quel valore. Il valore è negativo se la risposta è sbagliata, positivo se è giusta. Per ogni domanda vengono distribuiti equamente +2 punti fra tutte le risposte giuste e -2 punti fra tutte quelle sbagliate. Se ne deduce subito che crocettando tutte le risposte ad una domanda o lasciandole tutte bianche lo studente prende zero (di qui "a somma zero") e così anche crocettando a caso, mediamente. Un esempio: risposte giuste = A,B,C risposte sbagliate = D; lo studente crocetta la C e la D, cioè una delle 3 giuste, e tutte quelle sbagliate. Lo studente, per quella domanda prende +2/3 -2 = -4/3 Un punteggio negativo. Se lo studente ha completamente sbagliato la valutazione di quello che si trova davanti, o ha grosse lacune nella teoria, potrebbe facilmente invertire le risposte prendendo -2. Però lo studente più diligente evita di vedersi zero in una domanda solo perchè ha dimenticato una crocetta! Eccezioni alla valutazione: se la domanda ha zero risposte giuste si prende +2 soltanto lasciando tutto bianco (una qualunque crocetta annulla il +2 e aggiunge -1/4); analogamente se la domanda ha tutte le risposte giuste si prende -2 soltanto lasciando bianco. Cosa ne pensa? (Gabriele Trombetti)

L'algoritmo suggerito è molto interessante e penso che aumenterebbe realmente l'equità della valutazione se le domande fossero in numero molto limitato (es. 5), se il voto derivasse linearmente dal punteggio e se non ci fosse una fascia di tolleranza che consente di ottenere il punteggio massimo anche avendo dimenticato qualche (non troppe, s'intende!) crocetta. Non abbiamo sperimentato il metodo "a somma zero" ma abbiamo più volte confrontato i risultati che si possono ottenere con criteri diversi di valutazione (es. qualcosa di simile alla "somma zero" sull'intero insieme di risposte anziché sulle singole domande) e non abbiamo riscontrato differenze significative. Potremo anche confrontare il metodo da lei suggerito con quelli già esaminati (il tutto si riduce a scrivere un piccolo programma) e, qualora ritenessimo il risultato più soddisfacente, adottarlo.

#29 Sono un suo ex-studente del corso di Teoria dei Sistemi, e sto svolgendo la tesi presso l'Universita' di Bologna. Sarei molto interessato ad accedere ai documenti di VirtUE. È possibile? (Stefano Ruviero)

Il corso Dynamic System Identification, sviluppato nell'ambito del progetto europeo VirtUE (Virtual University for Europe), è attualmente presente nel Manifesto degli Studi delle Università di Bologna e Ferrara (nome in italiano, derivante dalla tabella ministeriale: Identificazione dei Modelli e Analisi dei Dati); può quindi venire scelto dagli allievi di queste università. Stiamo anche per distribuirlo, in collaborazione con il Consorzio Nettuno, come iniziativa di formazione permanente dell'Università di Bologna anche al di fuori dei curricula (in questo caso, ovviamente, ci sarà un onere per gli allievi, dell'ordine del costo di mercato di un seminario di due giorni). Può accedere ad una parte del materiale (sufficiente per farsi un'idea dei contenuti e degli strumenti) all'indirizzo http://sting.deis.unibo.it/virtue/. Le suggerisco, se desidera esaminare i contenuti, di leggere con attenzione la Technical Information per essere certo di utilizzare un browser dotato di una Java virtual machine compatibile con il JDK 1.1 (in pratica da Netscape 4.05 in poi e da Explorer 4.0 in poi) e configurato in modo da visualizzare e gestire correttamente gli ipertesti in PDF (qui Explorer ha varie carenze).

#30 Ho visto che nei temi d'esame presenti sul libro degli esercizi c'è da fare un modello del sistema (nello spazio degli stati) di una rete elettrica in cui, oltre a resistori induttori e capacitori, ci sono anche amplificatori operazionali. Il problema è che in Elettrotecnica non vengono trattati! Quindi mi chiedo se era lecito metterli in un compito, dato che non si conosce come funzionano, o comunque non si ha molta dimestichezza con tali "oggetti". Se non sbaglio si studiano in Elettronica o comunque a partire dai corsi del 2° ciclo di lezioni del 3° anno in poi. (Luca Scalorbi)

Se avrà la pazienza di frequentare il corso (e le relative esercitazioni) sino alla fine si renderà conto che la prova d'esame non contiene alcun argomento che non sia stato esposto a lezione e sul quale non ci si sia soffermati nelle esercitazioni. Le elementari nozioni relative agli amplificatori operazionali necessarie per risolvere alcune prove d'esame rientrano ampiamente in questo contesto.

#31 Sono andato in libreria per comprare il libro di testo adottato nel corso ma mi è stato riferito che la Zanichelli non lo pubblica più. Per ora è disponibile solamente il libro degli esercizi! Come devo fare? (Nicola Giacomelli)

La nuova edizione del testo del Prof. Marro è in corso di stampa. Nel frattempo può rivolgersi al mercato dell'usato o farsi prestare una copia del testo da un collega che abbia già sostenuto l'esame. Può anche provare a visitare altre librerie che potrebbero avere ancora in giacenza qualche copia del libro.

#32 L'11 Gennaio è stato fissato la prova scritta di Teoria dei Sistemi, sempre lo stesso giorno e sempre di mattina ho anche l'esame di Analisi II: sono consapevole che non si può cambiare la data per una persona ma comunque, tentar non nuoce, volevo sapere se esiste una soluzione al mio problema? Grazie. (Marino Colletta)

Uno spostamento comporta i seguenti problemi: prenotazione alternativa di aule (ormai impossibili da reperire nel periodo considerato), informazione agli allievi che si sono già messi in lista e, ultima ma non meno importante, possibilità di generare ulteriori conflitti di allocazione per altri allievi. In questo contesto e, soprattutto, in mancanza di informazioni certe sugli effetti collaterali di un eventuale spostamento, non credo che questa strada sia opportuna. Le suggerirei di studiare una riallocazione del suo programma di esami valutando anche le date degli altri appelli di Analisi II oppure spostando al secondo appello Teoria dei Sistemi.

#33 Vorrei esprimere il mio apprezzamento in merito alla visione, a lezione, del video sul tema della geometria frattale. Al fine di, non approfondire, ma quantomeno sfiorare le tematiche presentate, potrebbe consigliare una bibliografia minima, o altro materiale utile (raccolte di algoritmi, software)? (Fri Dec 17 16:19:35 1999, Carlo Moretti)

Le consiglio di consultare la pagina inserita dal prof. Alberto Strumia sul server del CIRAM, dedicata all'argomento di suo interesse. Può poi rivolgersi, per ulteriori approfondimenti, allo stesso prof. Strumia che si interessa da tempo in maniera specifica dei frattali. Un ulteriore link di interesse potrebbe essere il seguente: http://www.tele.unit.no/signal/icassp95/html/ic95s035.htm.

#34 Vorrei chiederle come posso fare per reperire il suo libro di test commentati e risolti, visto che non è più in stampa. Avrei pensato di effettuare delle fotocopie dal libro di un mio amico, ma non credo sia molto corretto nei suoi confronti e nei confronti del libro scientifico. (Mon Dec 20 09:27:53 1999, M.P.)

La prima edizione del libro da lei citato è, in effetti, esaurita e dato che l'editore non ci ha informati per tempo, non è stato possibile predisporre per il corrente anno accademico una nuova edizione corretta e aggiornata agli attuali contenuti del corso. Penso non sia difficile reperire una copia di questo testo sul mercato dell'usato o farsela prestare da un collega che abbia già sostenuto l'esame. Varie copie sono poi disponibili presso la Biblioteca Gian Paolo Dore e presso quella del DEIS.

#35 Vorrei sapere se è possibile effettuare la consegna del questionario relativo al server dopo la chiusura della lista d'esame (4 Gennaio), in caso contrario dovrei tornare a Bologna prima del previsto. (Graziano Clementelli, Wed Dec 29 19:15:03 1999)

Certamente. Se lo desidera può consegnarlo anche il giorno della prova scritta.

#36 C'è un modo per poter scrivere formule matematiche inviando una domanda? (Alessandro Caselli, Wed Dec 29 21:47:08 1999)

Purtroppo la composizione di formule matematiche in HTML (che poteva venire usata come standard di trasmissione in vista della loro inserzione su server Web), pur proposta a livello di standard, non ha mai trovato implementazione. Si potrebbe allora utilizzare una composizione in TeX o in LaTex (che rappresentano lo standard internazionale per la composizione di testi matematici) ma questo potrebbe facilmente portare a difficoltà di compilazione da parte di chi riceve il file (problemi di compatibilità delle fonti usate, pacchetti di macro ecc.). Si può, infine, inviare il file (comunque generato) nel formato standard PDF (Portable Document Format) ma in una pagina HTML si potrebbe inserire solo un link ad un file di questo tipo. Infine esiste software di "conversione" da LaTex a HTML che genera una immagine (gif) inserita nel testo per tutti i simboli e caratteri matematici; si tratta di una discreta soluzione per testi di modesta lunghezza ma richiede la conoscenza del LaTex e vari strumenti software da parte di chi prepara il testo. Ho adottato una soluzione di questo tipo (pur senza usare software specifico) per inserire alcuni caratteri nella sezione Autovalutazione.

#37 Il giorno 3 gennaio 2000 ho inviato la richiesta di cancellazione dalla lista per l'appello dell'11 gennaio. Ho ripetuto la richiesta anche il giorno successivo. Desidero essere cancellato dalla lista! (Tue Jan 4 15:59:33 2000, Luca Scalorbi)

Le è certamente sfuggito il motivo per il quale nella pagina contenente la lista degli appelli compare la scritta "Aggiornata al .....". Questo è dovuto al fatto che preferisco aggiornare la lista personalmente, dopo un opportuno controllo e non in maniera automatica (capita infatti che ci sia qualche inesperto che si mette in lista più volte o che usa il tasto di messa in lista senza inserire i dati ecc.). Non eseguo questa operazione quotidianamente dato che questo non è affatto necessario; chi si è messo in lista o si è cancellato dalla lista ha infatti ricevuto una regolare ricevuta di ritorno dal server in tempo reale ed è certo che l'informazione trasmessa è registrata sui dischi del server. Se la data relativa all'ultimo aggiornamento non è successiva a quella dell'invio è ovvio che le informazioni trasmesse non sono state inserite ed è del tutto inutile ripetere l'invio più volte come ha fatto lei dato che ciò non influisce in alcun modo sulla data dell'aggiornamento successivo.

#38 Sto preparando l'esame per l'appello di febbraio ed ho il seguente problema (presente del resto anche a dicembre-gennaio, mentre preparavo l'appello di gennaio saltato causa influenza): il libro dei test è in ristampa (pertanto non acquistabile, e non è dato sapere quando lo sarà) e non è presente in biblioteca (ce ne era una sola copia, trafugata e mai ricomprata nel '95). Vorrei sapere cosa devo fare. (Fri Jan 28 11:53:36 2000, Alessandro Pedori)

Per la verità il libro non è neppure in ristampa dato che, avendo una certa età, richiede un adeguamento ai contenuti attuali del corso; questa operazione non ha potuto venire effettuata per tempo perché l'editore non ha informato gli autori che le copie a magazzino stavano per terminare. Se non riesce a trovarne una copia sul mercato dell'usato o a farsene prestare una copia può comunque consultarlo nella biblioteca del DEIS dove ne risultano disponibili cinque copie (sempre che nel frattempo non siano state trafugate!).

#39 Vorrei chiedere che venisse messo un altro appello a Febbraio oltre a quello dell'8. La mia richiesta è motivata dal fatto che tale appello è troppo anticipato (a mio avviso) per essere l'ultimo della sessione. Dovendo infatti fare i conti anche con altri esami la mia principale difficoltà (e anche quella di altri miei colleghi) è la mancanza di tempo sufficiente a completare la preparazione in modo adeguato. Per questo motivo riterrei indispensabile l'istituzione di un altro appello la cui data non dovrebbe per forza essere fissata nel mese di Marzo (perchè come lei ha già fatto notare in una FAQ precedente, non ci sarebbe la disponibilità di aule), ma alla fine di Febbraio. Con la speranza di non dovere aspettare Giugno per avere un'altra possibilità, la ringrazio comunque per la disponibilità. (Tue Feb 1 17:22:11 2000, Guglielmo Ubaldi)

Purtroppo le aule non sono il solo fattore limitante; le scarse risorse disponibili per un carico didattico gravoso che si aggiunge agli impegni di ricerca e a tutti gli altri impegni in ambito di Ateneo impediscono, a causa anche del notevole impegno richiesto dalla struttura delle prove, di prevedere ulteriori scritti. Esiste tuttavia una possibilità, che vi ho segnalata anche a lezione, per sostenere la prova in una data arbitraria: consiste nello svolgere la prova scritta obbligatoria in una delle date previste per l'appello di proprio interesse e nel sostenere la prova orale successivamente (nell'ambito, ovviamente, della stessa sessione). Posso fissare le prove orali in qualunque giorno di interesse degli allievi (compatibilmente con gli altri impegni) e, come lei certamente sa, l'ammissione alle prove orali non è condizionata da una sufficienza nella prova scritta.

#40 E' possibile prendere visione di altri corsi via Internet, ad esempio Storia Medioevale? (Tue Mar 7 15:09:40 2000, Nicoletta Fortunato)

Non saprei indicare un elenco di corsi per i quali sia possibile farsi un'idea dei contenuti, delle prove di valutazione e di altri elementi visitando siti Web specifici ma sono senz'altro molti. Le consiglio di partire, nella ricerca, dal sito di Ateneo (www.unibo.it) passando ai server delle varie Facoltà e dei Dipartimenti. Sono certo che riuscirà a trovare molte informazioni.

#41 Sono iscritto al terzo anno, del corso di Ingegneria Informatica per una seconda laurea. Non ho la possibilità di frequentare per cui grazie alle informazioni qui disponibili ho cercato di acquistare i volumi consigliati per la preparazione. Chiedendo in libreria, mentre il testo di teoria è presente, i due volumi per gli esercizi, sembra che siano in ristampa e non saranno disponibili sino a Settembre-Ottobre. Ciò rende chiaramente complicata la preparazione. Pur consapevole che questo problema non dipende da lei volevo solamente conoscere se fossero disponibili delle copie di quesi volumi presso il vostro istituto ed inoltre se è possibile avere delle copie dei temi d'esame proposti negli scorsi appelli con le soluzioni. (Tue Jun 20 14:12:01 2000, Rolando Calabrese)

Il testo relativo ai test è esaurito ed è in preparazione una versione aggiornata che dovrebbe essere disponibile in libreria entro settembre. La mancata informazione, da parte dell'Editore, dell'esaurirsi della versione attuale ha determinato questa interruzione nella disponibilità; sono tuttavia disponibili copie del testo sia presso la biblioteca del Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica che presso quella centrale della Facoltà. A quanto mi risulta il testo degli esercizi dovrebbe, invece, risultare ancora disponibile. Per quanto riguarda, infine, altri materiali didattici, tutto quello che viene reso disponibile è presente sul server.

#42 Buongiorno, volevo chiederLe se il suo libro Teoria dei Sistemi, Test Commentati e Risolti (S. Beghelli, R. Guidorzi) è ancora disponibile. Infatti, quando sono andato a comprarlo mi è stato detto che, benché ce ne fosse ancora richiesta, non viene più stampato oramai da parecchio tempo. La cosa mi ha lasciato piuttosto perplesso, visto che non ho trovato indicazione alcuna a riguardo nella pagina relativa ai libri di testo!Come devo comportarmi quindi?Purtroppo, ho cercato nel suo sito qualcosa di alternativo, ma non ho trovato nulla di altrettanto valido seppure vi siano alcune interessanti sezioni... Visto che Lei è molto sensibile al problema dei libri (e relativo costo!), non crede che sarebbe opportuno mettere a disposizione degli studenti più materiale consultabile liberamente sul suo sito proprio per ovviare tale inconveniente? (Thu Aug 31 08:44:21 2000, Stefano Bragaglia)

Le copie disponibili sono terminate all'inizio del 2000 perché l'editore non ha tenuto informati gli autori delle giacenze. Tale testo sarà di nuovo disponibile prima dell'inizio del corso relativo all'A.A. 2000/2001.

#43 Ho seguito il suo corso tenuto nell'anno accademico 1999/2000. Ho partecipato a tutte le lezioni tenute sia da lei che dall'ing. Diversi tranne una, quella del 16/12/99. Mi rendo conto che forse è una richiesta un po' brigosa, ma lei sarebbe in grado di dirmi quali argomenti (in maniera più o meno precisa) sono stati trattati nel corso di quella lezione? Più che altro per capire se nella visione d'insieme della materia ho perso un passaggio importante oppure facilmente integrabile con il resto. Gradirei anche che non fosse visualizzato il mio nome sul server, nel caso in cui la mia domanda venga inserita nelle FAQ. (Sun Sep 3 15:25:08 2000)

Risposte a domande di questo tipo non hanno alcun interesse generale e non possono venire inserite nelle FAQ. Per l'informazione che le interessa la prego quindi di passare direttamente da me (se avesse lasciato l'indirizzo di e-mail le avrei potuto rispondere direttamente).

#44 Gentile professore, sono uno studente che quest'anno frequenterà per la prima volta il terzo anno di Ingegneria Informatica e, dato che ho alcuni esami da preparare, non so se seguirò il suo corso di Teoria dei Sistemi. Visto allora che il corso di Ingegneria Informatica è cambiato e che la sua materia è presente solo a Ingegneria Informatica, mi chiedevo se il prossimo anno il suo corso sarà ancora attivo con regolare svolgimento delle lezioni per gli studenti un po' in ritardo con gli esami oppure se sarà chiuso. E in quest'ultima eventualità bisognerà quindi studiarsi la materia per conto proprio? La ringrazio in anticipo se vorrà rispondermi, dato che è un problema da me molto sentito. (Wed Sep 6 17:04:59 2000, Vincenzo Di Nicola)

Nel nuovo ordinamento degli studi Teoria dei Sistemi sarà presente ma non con gli stessi contenuti; ovviamente la vecchia versione non potrà venire ripetuta per attendere chi non la ha seguita nel periodo previsto dal suo curriculum. Tali allievi avranno solo la facoltà di sostenere il relativo esame.

 

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