#1
Cosa si intende per ordine di un sistema? (Luca Roffia)
L'ordine di un sistema a stato vettore è la dimensione dello spazio
degli stati di tale sistema.
#2
Con riferimento al testo Teoria dei Sistemi: Test commentati e
risolti, e all'ultimo test di pag. 5.3, non capisco perché
il sistema sia anche in forma minima. (Gabriele Tinti)
La definizione di equivalenza tra due stati richiede la loro
indistinguibilità su qualunque intervallo. Il sistema
in esame, in base a tale definizione, risulta privo di stati
equivalenti.
#3
Nel compito d'esame "Appello estivo 1993 - Esercizio 2" si deve
linearizzare un modello non lineare; ho provato a sostituire
xi=zi+xie ed eliminare i termini
contenenti zizj,
poi ho provato ad utilizzare il metodo generale descritto al paragrafo
6 degli Appunti integrativi sulla stabilità per
verifica, ma ho ottenuto due modelli diversi sia nella matrice A
che nei suoi autovalori. Ho commesso un errore di calcolo oppure uno
dei due metodi non è corretto? (Andrea Pierini)
Gli appunti resi disponibili sono corretti; non è invece ben
chiaro l'altro metodo da lei applicato dal momento che nella
linearizzazione del modello in oggetto non compaiono termini del
tipo da lei indicato. Può verificare il risultato ottenuto
facendo riferimento all'esercizio 25 del testo Teoria dei
Sistemi: Esercizi e Applicazioni che descrive in dettaglio
la linearizzazione di tale modello preda-predatore (che abbiamo
studiato anche durante il corso).
#4
Nell'ultimo test di pagina 5.3 del testo Teoria dei Sistemi: Test
commentati e risolti (presente anche
nell'Errata Corrige)
non mi è chiaro il fatto che il sistema sia in forma
minima. Personalmente ritengo giusto il commento da Lei riportato in
risposta al test. (Cristiano Gragnato)
La risposta A che, come lei ha notato, è in contrasto con il
commento del test, è stata aggiunta per congruenza con la
definizione di forma minima riportata sul testo Teoria dei Sistemi
e del Controllo ufficialmente adottato, che definisce due stati
come equivalenti solo se indistinguibili su ogni intervallo.
La definizione considerata al momento della preparazione del test
in oggetto (la raccolta riguarda test preparati su un notevole arco
di tempo) è invece congruente con il commento al test.
Va anche osservato che, sempre in base al testo adottato, le risposte
C e D dovrebbero essere rispettivamente: è diagnosticabile
in [t0,t1] e è incasellabile
in [t0,t1].
#5
Ho visto con molto piacere la videocassetta sui frattali la settimana
scorsa. Sono da sempre affascinato da queste teorie, e mi ha fatto
un immenso piacere vedere che finalmente anche in ambito scolastico
(con questo intendo unire il mondo della scuola superiore e quello
accademico) se ne parla. Purtroppo sono sempre stato un amante
platonico nei confronti della geometria frattale, anche perché devo
confessare che tutti i miei tentativi di leggere Gli oggetti frattali:
forma, caso, e dimensione sono miseramente falliti di fronte a
definizioni matematiche che mancavano di collegamenti immediati
con le infinite applicazioni che la teoria sembrava rendere possibili,
stando a quanto si leggeva sulle riviste scientifiche.
A questo proposito si colloca la mia domanda: ho letto su un numero
di Scientific American (dovrebbe risalire all'Agosto 1995)
che è possibile,
con opportuni accorgimenti e sfruttando risultati delle teorie sui
frattali, controllare sistemi caotici in modo da farli comportare in
maniera ordinata. Si citava l'esempio di una striscia metallica che
in un campo magnetico uniforme può vibrare caoticamente (quasi come
il sistema convettivo di Lorentz), mentre sottoposta ad un opportuno
campo caotico, può assestarsi in una vibrazione periodica.
Mi sembra che questa sia un'interessante soluzione ad un problema di
controllo, e i problemi di calcolo che esso pone ben si adattano a
soluzioni informatiche. Per questo vorrei chiederle se pensa sia
possibile, nell'ambito dei corsi del triennio, che si discutano questi
tipi di applicazioni. Mi rendo conto che si tratta di argomenti forse
un po' troppo "sperimentali" e quindi improponibili spesso in ambito
accademico, dove purtroppo le teorie hanno normalmente bisogno di
una certa "sedimentazione". La loro grande potenza, però, mi fa
rimpiangere di non poterle apprendere seriamente, se non con un lavoro
personale. (Matteo Fortini)
Il contenuto della videocassetta sui frattali ed il caos che abbiamo
visto nell'ambito del corso aveva lo scopo di sottolineare sia la
complessità rilevabile nel comportamento di alcuni sistemi non
lineari sia i legami, spesso sorprendenti, tra strutture astratte
(matematiche) e realtà fisiche. Se, da un lato, questi aspetti
devono indurre ad utilizzare con cautela i modelli semplificati
che spesso costruiamo, dall'altro aprono prospettive affascinanti su
applicazioni sempre più concrete; si vedano, a tale proposito,
quelle nel settore dei mercati finanziari e quelle nella
elaborazione
e nel filtraggio non lineare di segnali.
Il suo interesse per tali settori potrebbe indirizzarla nella scelta del
tema per la tesi di laurea o, successivamente, nella scelta del tema da
sviluppare nell'ambito del Dottorato di Ricerca.
#6
Mi chiedevo se era possibile avere anche la correzione delle
spiegazioni alle risposte dei test che risultano presenti nell'elenco
dell'errata-corrige, perché secondo me, le correzioni introdotte
dall'errata-corrige rendono incomprensibile (almeno in parte) la
spiegazione del motivo per cui sono corrette certe risposte piuttosto
che altre.
Riporto un elenco delle risposte che necessiterebbero di quanto sopra.
Sistemi non lineari:
Pagina 5.3, ultima domanda in fondo alla pagina.
La spiegazione dice:
"Con la funzione di ingresso considerata ogni possibile stato iniziale
genera una risposta diversa. Non esistono dunque stati indistinguibili
nell'intervallo considerato; ciò tuttavia non basta per poter
affermare che il sistema è in forma minima dovendo, in tale caso,
valere la proprietà precedente in ogni intervallo di tempo...."
Il secondo periodo è in contrasto con l'introduzione della nuova
risposta.
Una possibile modifica potrebbe essere del tipo:
"Essendo quindi non verificata la condizione di indistinguibilità
per tutte le possibili funzioni di ingresso in ogni intervallo di tempo,
ne consegue che il sistema è in forma minima."?
(Giuseppe Busi)
La prima risposta della domanda cui lei si riferisce è stata
modificata per renderla compatibile con la definizione di forma minima
data sul testo adottato (G. Marro, Teoria dei Sistemi e del Controllo)
che (pag, 20, Definizione 1.3.10) definisce due stati come equivalenti
se indistinguibili in ogni intervallo. Nel caso specifco, esistendo
un intervallo privo di stati indistinguibili, segue che il sistema
è in forma minima; la sua variazione è quindi corretta.
La risposta precedente (e la relativa spiegazione) fanno riferimento,
per la definizione di equivalenza, alla necessità della
assenza di stati indistinguibili in ogni intervallo, cioè
ad una condizione più restrittiva; essendo i sistemi in oggetto
non stazionari, entrambe le definizioni sono lecite e si è
preferito adottare quella dell'attuale testo per ovvi motivi di
uniformità.
#7
In un modello differenziale ingresso/uscita, l'ordine di derivazione
dell'ingresso può essere maggiore di quello dell'uscita?
(Federico Dall'Olio)
Solo se il sistema non è causale.
#8
Supponiamo di considerare sistemi diversi con lo stesso spazio degli
stati Rn. Non capisco perché per alcuni di essi
possa esistere una funzione di Liapunov in un intorno dell'origine e
per altri no dato che gli insiemi degli stati sono gli stessi.
(Andrea Di Vincenzo)
Perché la derivata rispetto al tempo di una funzione di Liapunov
dipende dal modello del sistema, non solo dal punto dello spazio
degli stati ove viene calcolata.
#9
A pag. 117/118 del libro di teoria, nella dimostrazione del Teorema 4.2.1,
si suppone ||x(t0)||0))<=psi(eta).
Dato che V(.) è non decrescente, segue V(x(t))<=psi(eta), t>=t0.
Non capisco quest'ultima implicazione.
(Andrea Di Vincenzo)
V(.) è non crescente (e non non decrescente) lungo una
traiettoria (dato che la sua derivata rispetto al tempo è negativa).
Credo che nell'Errata Corrige
del testo sia presente la correzione di questo errore.
#10
Se ho un sistema non lineare, lo linearizzo secondo i medodi tradizionali e applico
il criterio di Liapunov ridotto, se ottengo autovalori a parte reale negativa e altri
nulli non ho informazioni. Ma quando linearizzo ottengo una matrice A e una B che
assomigliano a quella dinamica e di distribuzione degli ingressi, e potrei essere
in un caso di un sistema lineare e stazionario; allora non potrei affermare che in
un caso del genere se non ho modi instabili posso parlare di sempice stabilità?
(Andrea Castagnini, Thu Dec 30 09:43:43 1999)
Non è ben chiaro cosa lei intenda con la locuzione assomigliano a quella dinamica
e di distribuzione degli ingressi...; A e B sono la
matrice dinamica e di distribuzione degli ingressi del modello linearizzato.
La stabilità semplice di tale modello non consente di dedurre informazioni
circa la stabilità dello stato di equilibrio rispetto al quale è stata
effettuata la linearizzazione.
#11
Un sistema dinamico asintoticamente stabile è anche semplicemente stabile. Perchè
allora in molti test presenti nel libro Teoria dei Sistemi: Test commentati e risolti
(ad esempio il 2° test a pag. 7.24) ciò non risulta acquisito?
(Tue Feb 1 16:47:11 2000, Alessandro Pedori)
Le condizioni di stabilità asintotica richiedono che vengano soddisfatte anche
quelle relative alla stabilità semplice; con la locuzione sistema semplicemente
stabile si indica tuttavia un sistema che soddisfa le condizioni per la
stabilità semplice ma non quelle relative alla stabilità asintotica. E' dunque
improprio affermare che un sistema asintoticamente stabile è anche semplicemente
stabile: un sistema stabile lo è asintoticamente o semplicemente.